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La dieta mediterranea riduce il rischio di mortalitā nelle donne. I risultati di un nuovo studio

La dieta mediterranea, già riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell'umanità dall'UNESCO, si conferma un alleato prezioso per la salute femminile.

La dieta mediterranea, da tempo celebrata per i suoi benefici sulla salute, torna sotto i riflettori con una nuova ricerca che ne sottolinea l'importanza per la longevità femminile. Lo studio pubblicato su 'Jama Network Open' rappresenta un importante passo avanti nella comprensione dei benefici della dieta mediterranea.

Condotto negli Stati Uniti, il nuovo studio di coorte ha esaminato una popolazione di 25.315 partecipanti del Women's Health Study. Le partecipanti erano donne inizialmente sane, con un'età media di 54,6 anni al momento dell'iscrizione, e avevano fornito campioni di sangue, misurazioni di biomarcatori e dettagliate informazioni sulla dieta. I dati raccolti tra aprile 1993 e gennaio 1996 sono stati analizzati tra giugno 2018 e novembre 2023, con un follow-up di 25 anni.

Il punteggio della dieta mediterranea, calcolato in base a 9 componenti dietetiche, ha permesso di classificare l'aderenza delle partecipanti a questo regime alimentare. Gli scienziati hanno poi esaminato 33 biomarcatori ematici, inclusi lipidi, marcatori infiammatori, resistenza all'insulina e variabili metaboliche.

Durante il periodo di follow-up, sono stati registrati 3.879 decessi. I risultati hanno evidenziato che le donne con un'alta aderenza alla dieta mediterranea (punteggio 6-9) presentavano una riduzione significativa del rischio di mortalità rispetto a quelle con una bassa aderenza (punteggio 0-3) con una riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause del 23% nelle donne. Anche dopo aggiustamenti per fattori legati allo stile di vita, queste riduzioni si sono mantenute statisticamente significative.

In particolare, i biomarcatori infiammatori si sono rivelati tra i principali contributori al minor rischio di mortalità, seguiti dalle lipoproteine ricche in trigliceridi, l'indice di massa corporea e la resistenza all'insulina. L'associazione inversa tra una maggiore aderenza alla dieta mediterranea e un minor rischio di mortalità è stata parzialmente spiegata da molteplici fattori cardiometabolici.

Questi risultati offrono una solida base scientifica per promuovere la dieta mediterranea tra le pazienti, specialmente in contesti di prevenzione e gestione delle malattie croniche. Gli operatori sanitari dovrebbero incoraggiare l'adozione di questo modello alimentare, ricco di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce e olio d'oliva, che non solo favorisce la salute cardiovascolare, ma contribuisce anche a una maggiore longevità.

La dieta mediterranea, già riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell'umanità dall'UNESCO, si conferma dunque un alleato prezioso per la salute femminile. Gli operatori sanitari possono trarre vantaggio da queste nuove evidenze per educare e supportare le pazienti nell'adottare abitudini alimentari che promuovano la loro salute a lungo termine.

Tratto da: Doctor33, 06 giugno 2024