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Ipertensione arteriosa, nuove linee guida Esc per prevenire infarto. Ecco cosa prevedono

Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di mortalità nel mondo e oltre il 40% nel nostro Paese, con circa 230.000 morti ogni anno,

Il 29 settembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Cuore per sensibilizzare i cittadini sull'importanza della prevenzione cardiovascolare. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di mortalità nel mondo con oltre 20 milioni di decessi ogni anno, oltre il 40% nel nostro Paese, con circa 230.000 morti ogni anno e sono anche la prima causa di disabilità permanente, circa cinque abitanti ogni mille nel nostro Paese hanno una forma di invalidità che deriva dalla malattia cardiovascolare da cui sono stati colpiti.

Ipertensione arteriosa principale fattore di rischio

L'ipertensione arteriosa è tra i principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari. Colpisce oltre il 60% di persone in età adulta e se non controllata può portare a conseguenze come infarto del miocardio, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, ictus, e insufficienza renale. Per ridurre questo rischio, la Società Europea di Cardiologia (Esc) ha stabilito nuove linee guida suggerendo i parametri per iniziare un intervento terapeutico, i valori target raccomandati durante il trattamento, i farmaci e le strategie da mettere in atto per raggiungere gli obiettivi. "Nelle patologie cardiovascolari la prevenzione è determinante - spiega Domenico Gabrielli, Direttore Cardiologia Ospedale San Camillo di Roma -. Una variazione importante rispetto alle precedenti linee guida è l'obiettivo del trattamento farmacologico che, da valori pressori inferiori a 140/90 mmHg indicati nella precedente edizione delle linee guida, è passato a valori sistolici compresi tra 120 e 129 mmHg, se tollerati dal paziente. Si tratta di un cambiamento importante - continua - poiché finora era raccomandato un approccio in due fasi con un primo obiettivo di valori inferiori a 140/90 mm Hg e, solo dopo aver raggiunto questo obiettivo, andava preso in considerazione l'obiettivo di valori inferiori a130/80 mmHg. Questo cambiamento è dovuto alle evidenze che hanno dimostrato che trattamenti che riducono in maniera più intensiva i valori pressori consentono di ottenere una maggiore riduzione del rischio di eventi cardiovascolari". Le nuove linee guida puntano anche a modificare lo stile di vita. Per Stefania Di Fusco, Chairperson Area Prevenzione Cardiovascolare Anmco e Dirigente medico presso la Cardiologia Clinica e Riabilitativa Ospedale San Filippo Neri, è "raccomandata una restrizione nell'assunzione di alimenti contenenti zuccheri semplici, che globalmente non devono superare il 10% delle calorie totali introdotte quotidianamente. Inoltre, in soggetti ipertesi e senza malattia renale, suggeriscono un'alimentazione povera di sodio, assumendo in totale non più di un cucchiaino di sale al giorno." Per Fabrizio Oliva, Presidente Anmco e Direttore Cardiologia 1 dell'Ospedale Niguarda, "è fondamentale avviare campagne educazionali sull'importanza della prevenzione cardiovascolare e migliorare la consapevolezza sulla rilevanza dell'aderenza terapeutica, troppo spesso sottovalutata dal paziente".

Tratto da: Cardiologia33, 07 ottobre 2024