5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi č importante!
C.F. 98152160176

Cambiare in modo salutare le abitudini di vita giova alle persone con prediabete ad alto rischio

Da uno studio multicentrico coordinato dal Centro tedesco per la ricerca sul diabete (DZD) di Neuherberg in Germania e pubblicato sulla rivista Diabetes, emerge che un intervento intensivo sullo stile di vita aiuta gli individui con prediabete a ritardare o addirittura prevenire il diabete di tipo 2.

«L’intervento sullo stile di vita può prevenire il diabete di tipo 2, con una risposta che varia a seconda dei fenotipi di rischio. In altri termini, più esercizio fisico e un comportamento alimentare sano aiutano molte persone con prediabete a normalizzare i livelli di glucosio nel sangue ed evitare di sviluppare il diabete di tipo 2. Tuttavia, recenti mostrano che nel prediabete esistono diversi sottotipi con diversi profili di rischio, e non tutti beneficiano di un intervento convenzionale sullo stile di vita» esordisce il primo autore dell’articolo Andreas Fritsche dell’Istituto di ricerca sul diabete e malattie metaboliche di Helmholtz Monaco di Baviera presso l’Università di Tubinga (IDM), che assieme ai colleghi ha verificato i tipi di risposta degli individui con prediabete a basso rischio (LR) e ad alto rischio (HR) rispettivamente all’intervento sullo stile di vita convenzionale o intensiva in un intervento randomizzato controllato nell’arco di 12 mesi con 2 anni di follow-up che ha coinvolto 8 centri sul territorio tedesco. In totale, 1.105 individui con prediabete diagnosticato secondo i criteri dell’American Diabetes Association sono stati stratificati in base al fenotipo LR o HR basato sulle soglie di secrezione insulinica, sulla sensibilità all’insulina e sul contenuto adiposo del fegato. Gli individui LR sono stati assegnati in modo casuale a un intervento sullo stile di vita convenzionale secondo il protocollo del Diabetes Prevention Program (DPP) oppure a un gruppo di controllo che ha ricevuto solo consigli generici, mentre le persone HR a sono state assegnate a un intervento sullo stile di vita convenzionale o intensivo con il raddoppio dell’esercizio richiesto dal DPP. «L’82% dei partecipanti ha completato lo studio, e i risultati dimostrano che un intervento sullo stile di vita intensivo aiuta le persone ad alto rischio a migliorare da un lato i livelli glicemici e cardiometabolici e dall’altro a ridurre il contenuto adiposo epatico fegato entro limiti normali. Viceversa, un intervento sullo stile di vita convenzionale è meno efficace» conclude Fritsche.

Diabetes 2021. Doi: 10.2337/db21-0526

https://doi.org/10.2337/db21-0526

Tratto da: tagmedicina, 24 gennaio 2022