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Arriva l’operazione che libera dal diabete

 

Il by-pass gastrico contro l’obesità sarà utilizzato per battere la glicemia
POSITIVI I TEST SUI RATTI: PRIMI PAZIENTI A TORINO, ROMA E GENOVA
TORINO: Un intervento di chirurgia gastrica finora utilizzato contro la grande obesità sarà sperimentato, per la prima volta sull’uomo, contro il diabete, nei tre principali centri universitari di Torino, Roma e Genova. Dopo i risultati incoraggianti ottenuti in laboratorio sui topi, «una ventina di pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 entreranno nei prossimi giorni, e per i prossimi sei mesi, in sala operatoria alle Molinette», annunciano a Torino. Nel principale ospedale del Piemonte, alla Sapienza e al San Martino casi selezionati saranno sottoposti a un by-pass gastrico che - si è scoperto - «impedendo al cibo di attraversare la parte alta dell’intestino, impedirebbe all’organismo di liberare i fattori che scatenano la dipendenza da insulina».
La scoperta si deve a Francesco Rubino, chirurgo e ricercatore, fra i pionieri della chirurgia contro il diabete, che da Strasburgo (dove ha lavorato nell’ultimo periodo) è stato chiamato a dirigere il centro di chirurgia bariatrica del Cornell University di New York. Gli interventi saranno eseguiti a Torino dall’équipe del professor Mario Morino, alla Sapienza di Roma dai chirurghi diretti dal professor Nicola Basso, e a Genova dall’équipe del professor Nicola Scopinaro. I tre ospedali lavoreranno in strettissima collaborazione per confermare, con esperienza italiana, una speranza italiana.
Della tecnica, descritta in un recente convegno a Roma, dà notizia anche il «New England Journal of Medicine». Ha dedicato a questa possibilità nuova un editoriale dal titolo esaustivo: «Chi avrebbe detto che un intervento chirurgico avrebbe vinto il diabete».
L’operazione che apre una nuova frontiera della Medicina e forse nuove possibilità di cura verrà presentata il 20 novembre a Torino, durante una seduta aperta dell'Accademia di Medicina. Parleranno un aiuto del professor Morino, Mauro Toppino, e la dottoressa Augusta Palmo, responsabile del centro di Dietetica alle Molinette.
Spiega il professor Morino: «E’ noto che buona parte dei grandi obesi sviluppino un’insulino-resistenza che porta al diabete. Si era osservato che la diminuzione del peso ottenuta con l’intervento del chirurgo portava anche alla guarigione dal diabete, ma si è sempre pensato che il miglioramento dei livelli di glicemia dipendesse dalla riduzione di peso. Finché negli ultimi anni, durante i quali sono stati sviluppati altri tipi di metodiche oltre al bendaggio gastrico, si è dimostrato in laboratorio che le due cose possono non essere direttamente collegate». Mentre cioè sul fronte della lotta all’obesità «il cibo che dall’esofago e dalla tasca gastrica raggiunge direttamente la parte bassa dell’intestino libera un ormone che dà il senso di sazietà», contro il diabete «il by-pass coronarico produce la normalizzazione immediata della glicemia».
In laboratorio sono stati messi a confronto topi diabetici non obesi con topi diabetici obesi. Entrambi sottoposti al medesimo trattamento. Entrambi guariti dal diabete.
I primi pazienti a sperimentare la chirurgia gastrica per cancellare il diabete anziché perdere chili saranno selezionati con particolare attenzione. «All’inizio - prosegue il professor Morino - si tratterà di persone comunque sovrappeso, al limite dell’obesità». La speranza delle tre équipe italiane è di poter confermare sull’uomo il verdetto dei ricercatori: «Gli studi compiuti finora e le conferme che avremo - sottolinea Morino - potrebbero consentirci non solo di guarire centinaia di diabetici, ma anche di comprendere qual è l’origine della forma più comune di questa malattia, per trovare un farmaco adatto».
Fonte: La Stampa, 9 ottobre 2007