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Tumore del pancreas: diagnosi e cura

 

Il cancro del pancreas è considerato un vero e proprio "big killer", la quarta causa di morte per tumore nel mondo occidentale. I dati parlano di circa 10 nuovi casi all'anno ogni 100.000 persone. La causa principale è da imputare allo stile di vita occidentale: fumo e diete ricche di colesterolo e cibi fritti possono costituire fattori di rischio importanti. Il fumo di sigaretta, in particolare, contiene alcune sostanze cancerogene che creano mutazioni genetiche capaci di scatenare un cancro, aumentandone di 2-3 volte il rischio.
Colpisce maggiormente la popolazione anziana, a partire dai 60 anni, soprattutto di sesso maschile. Spesso la prognosi del tumore del pancreas è infausta. Nel 75% dei casi, infatti, al momento della diagnosi la neoplasia è già in fase avanzata, e pertanto non operabile.
Oggi però, grazie ai mezzi diagnostici più avanzati, il tumore viene riconosciuto sempre più precocemente, quando è ancora di dimensioni contenute e tecnicamente asportabile. Non va inoltre dimenticata l'integrazione della chirurgia con i trattamenti chemio e radioterapici che, specie in fase preoperatoria (terapia neoadiuvante) stanno aprendo prospettive interessanti, con un incremento della sopravvivenza a distanza (più del 20% a 5 anni) fino a qualche anno fa impensabile.
Va poi sottolineato che non tutti i tumori del pancreas sono dei carcinomi, esistono altre varianti istologiche a prognosi molto migliore e va fatto ogni sforzo per riconoscerle e differenziarle: i percorsi di cura e le prospettive possono essere molto diversi a seconda del tipo di tumore.
Le operazioni al pancreas sono estremamente complesse, per questo è importante che vengano effettuate in centri ad alta specializzazione. Si tratta di interventi anche molto lunghi ed impegnativi. Il rischio di complicanze è molto alto e legato non solo alla patologia, ma anche alla tecnica chirurgica in sé. Per questo è importante che l'operazione sia svolta da équipe che hanno acquisito una grande competenza specifica.
Altrettanto fondamentale è una forte sinergia con specialisti di altre discipline. Nell'affrontare tumori localizzati in una posizione così delicata dell'organismo è importante lavorare a stretto contatto con radiologi, oncologi, endoscopisti, anestesisti, gastroenterologi e anatomopatologi assieme ai quali costruire un percorso diagnostico e terapeutico su misura per il paziente, con l'ausilio delle tecnologie più avanzate. L'imaging avanzato e l'attenta analisi del caso da parte dell'équipe multidisciplinare permette di individuare i pazienti per cui l'intervento è più indicato.
Tratto da: Humanitas Salute, 20 aprile 2010