5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi č importante!
C.F. 98152160176

Un retina artificiale da staminali embrionali

 

La struttura composta da otto strati di tipi cellulari differenti è stata ottenuta grazie a una sofisticata tecnica di differenziazione delle staminali
Ricercatori dell'Università della California a Irvine sono riusciti a creare una iniziale struttura retinica a otto strati a partire da cellule staminali embrionali. Si tratta, fra l'altro, della prima struttura tissutale tridimensionale ottenuta con cellule staminali.
Si tratta, osservano i ricercatori, del primo passo verso lo sviluppo di retine trapiantabili per la cura di malattie come la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare che colpisce oggi milioni di persone.
"Abbiamo prodotto una struttura complessa formata da molti tipi cellulari", ha spiegato Hans Keirstead, che ha diretto la ricerca e firma con i collaboratori
un articolo in corso di pubblicazione sul Journal of Neuroscience Methods. "Si tratta di un grande progresso nella sfida alle malattie della retina."
In studi precedenti sulle lesioni al midollo spinale, il gruppo di ricerca di Keirstead aveva progettato un metodo in cui le cellule staminali embrionali umane potessero indirizzarsi a diventare cellule di uno specifico tipo cellulare.
In questo studio i ricercatori hanno utilizzato la tecnica di differenziazione per creare i molteplici tipi cellulari necessari alla retina. La sfida maggiore, ha detto Keirstead, è stata la loro ingegnerizzazione. Per mimare i primi passi dello sviluppo retinico, i ricercatori hanno infatti avuto bisogno di mettere a punto una tecnica ingegneristica che permettesse di creare ben calibrati gradienti microscopici di sostanze atte ad indirizzare la differenziazione cellulare nelle soluzioni in cui sarebbero state immerse le cellule staminali.
I ricercatori hanno iniziato alcuni test sperimentali su modelli animali per valutare il livello di miglioramento della visione che può essere offerto da queste strutture retiniche. In caso di risultati positivi potranno essere successivamente iniziati test clinici.
Tratto da: Le Scienze, 31 maggio 2010