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Nasce Liveas. Prima piattaforma digitale dedicata alla chirurgia mininvasiva di fegato e pancreas

La piattaforma, in lingua inglese, è suddivisa in due aree: una dedicata al pancreas, l’altra al fegato. All’interno del sito è possibile conoscere e approfondire tecniche chirurgiche all’avanguardia condivise dai più autorevoli esperti a livello internazionale e di conoscere le tecnologie di ultima generazione. La piattaforma offre inoltre la possibilità di interagire e di confrontarsi anche con esperti internazionali.

È nata LiveAs (Minimally Invasive Surgery Community for Liver&Pancreas), la prima piattaforma digitale dedicata alla chirurgia mininvasiva del fegato e del pancreas. Un punto di riferimento virtuale, per gli addetti del settore, di rapida consultazione e facilmente accessibile all'indirizzo www.liveas.eu, per migliorare la conoscenza delle tecniche mininvasive di ultima generazione e per la formazione chirurgica online.

“Oggi, l’utilizzo di una procedura mininvasiva è garanzia di un migliore outcome clinico, a parità di sicurezza per il paziente e di costi per il Sistema – spiega Alessandro Ferrero, responsabile del dipartimento di chirurgia generale e oncologica dell’Ospedale Mauriziano di Torino - Nonostante ciò l’adozione di questo approccio, che si attesta intorno al 15%, è praticato in pochissimi centri. La chirurgia mininvasiva, infatti – prosegue Ferrero - necessita l’adozione di tecnologie avanzate e in costante evoluzione e la necessità di formazione chirurgica nell’applicare tale procedura”.

Nasce da questa esigenza l’idea di Ferrero, Ospedale Mauriziano di Torino, e di Edoardo Rosso, Fondazione Poliambulanza di Brescia, di ideare una piattaforma digitale dedicata.

“Liveas – aggiunge Edoardo Rosso, direttore del dipartimento di chirurgia generale dell’ospedale Poliambulanza di Brescia - è stata realizzata al fine di creare una community di chirurghi interessati all’approccio mininvasivo per il segmento epatobilio-pancreatico, che vogliono condividere la loro esperienza e promuovere la ricerca scientifica e la formazione”.

“Un nuovo strumento – prosegue Rosso - per migliorare e incrementare la conoscenza in questo specifico segmento attraverso un luogo dedicato in cui è possibile condividere le esperienze e le best practice, di esperti e di centri di eccellenza di fama internazionale”. Questo approccio chirurgico è infatti complesso e richiede non soltanto competenze specifiche ma anche un supporto tecnologico e una formazione adeguati.

La piattaforma, in lingua inglese, è suddivisa in due aree: una dedicata al pancreas, l’altra al fegato.

All’interno del sito è possibile conoscere e approfondire tecniche chirurgiche all’avanguardia condivise dai più autorevoli esperti a livello internazionale e di conoscere le tecnologie di ultima generazione. La piattaforma offre inoltre la possibilità di interagire e di confrontarsi anche con esperti internazionali.

Liveas diventa così lo strumento ideale per la formazione di chirurghi grazie alla condivisione di video ad alta definizione, di interventi live, alla possibilità di scambio di opinioni e pareri in tempo reale e di condividere report e risultati dei più importanti studi clinici e di sessioni scientifiche. La condivisione di progettualità innovative rappresenta inoltre un’opportunità di sviluppo per l’adozione di nuove tecniche nell’ambito epatobilio-pancreatico. L’approccio mininvasivo su pazienti affetti da tumori di fegato e pancreas, ad esempio, consente una riduzione del dolore post operatorio, una minore degenza ospedaliera e un recupero più breve delle attività quotidiane.

Il passo successivo sarà quindi quello di ampliare la piattaforma online ed effettuare interventi live, con la possibilità di comunicare a distanza tra esperti in real time.

Liveas diventa così un nuovo strumento virtuale al servizio della comunità scientifica e dei pazienti. Il progetto è realizzato con il contributo non condizionato di Medtronic e viene presentato oggi a Napoli in occasione del 119° al Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia.

Tratto da: Quotidiano Sanità, 18 ottobre 2017