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Un laboratorio di ricerca genetica sui trapianti per debellare il rigetto

Il progetto di Salizzoni,: “Bastano 200 mila euro per partire”

Costruire un laboratorio di ricerca genetica sui trapianti per debellare il rigetto: questo uno degli obiettivi della Fondazione Dot, nata pochi mesi fa per iniziativa della Regione Piemonte, e presieduta dal 're dei trapianti', professore Mauro Salizzoni. L'annuncio oggi a Torino, in occasione della presentazione dei dati sui trapianti.

 Il 20% di tutti coloro che sono in lista d'attesa per un trapianto, è stato spiegato, lo sono perché il nuovo organo è stato attaccato e danneggiato irrimediabilmente dal sistema immunitario del ricevente. Solo una ricerca genetica mirata può arrivare a scoprire se esistano dei marcatori precoci del rigetto per evitare di perdere l'organo trapiantato.

“Per partire - ha detto Salizzoni - potrebbero bastare 200 mila euro, puntiamo a mettere in piedi il laboratorio nell'arco di un anno. La storia dei trapianti è cominciata proprio dalla genetica, e dalla medicina dei trapianti sono arrivate scoperte rivoluzionarie come il nuovo farmaco contro l'epatite C”.

“Occorre raccogliere e archiviare - ha sottolineato - i campioni biologici dei donatori e dei riceventi. Questi campioni possono poi essere studiati con lo scopo di identificare varianti geniche o proteine del sangue che possano costituire marcatori precoci del rischio di rigetto. Si potrebbe così fare in modo che i trapianti durino di più, evitando di perdere organi che potrebbero essere meglio abbinati al giusto ricevente, dal punto di vista genetico”.

La Fondazione Dot (Donazione Organi e Trapianti) vede tra i soci fondatori oltre alla Regione Piemonte anche la Città di Torino, l'Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di Torino, l'Università e il Politecnico del capoluogo piemontese.

Tratto da: Repubblica.it, Sara Strippoli, 18 aprile 2018