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Sconfigge la leucemia a otto anni, ma non potrà andare a scuola per i «no vax» in classe Vaccini, le regole

Andrea (nome di fantasia) guarito dalla malattia dopo un trapianto e una durissima chemioterapia. Mercoledì non potrà entrare in classe, nel Trevigiano, per la presenza di cinque bambini non vaccinati. Il direttore generale della Asl: «Troveremo soluzione».

Ha otto anni, ha sconfitto leucemia dopo un trapianto spinale e una durissima chemioterapia. Ma domani (mercoledì) non potrà andare a scuola: in classe ci sono bambini no vax. Una situazione che per Andrea — il nome di fantasia scelto per il piccolo da Il Gazzettino che racconta la vicenda nell’edizione di martedì — è troppo pericolosa. Andare in classe, stare sui banchi accanto ai bimbi non vaccinati, potrebbe comprometterne la salute.

Un post su Facebook

A sollevare il caso, con un post su Facebook, è stata una dottoressa di Castelfranco, nel Trevigiano, a conoscenza di tutti i risvolti della vicenda. «Sono stordita. Incontro un’amica pediatra. Eravamo assieme in macchina un anno fa quando da Padova arrivò la notizia. Il bimbo con la febbre alta da sei giorni aveva un bruttissimo emocromo - ha scritto Oriana Maschio, medico di famiglia — e si confermava la più terribile delle leucemie, il mostro che a noi medici fa venire i brividi : leucemia mielode acuta. Lei iniziò a piangere, chissà se ce l’avrebbe fatta. Oggi le chiedo del bambino che ora ha otto anni. “Bene!” mi risponde con un sorriso. “È stata dura ma ora sta meglio grazie al trapianto di midollo della sorellina di dieci anni. Ora c’è un problema, non possiamo mandarlo a scuola, ci sono cinque bambini non vaccinati nella sua classe e, vivendo in un paese non c’è alternativa, nell’altra classe ce ne sono altri tre».

«Dobbiamo rispettare la normativa nazionale»

Il Gazzettino ha interpellato il direttore generale della Usl, Francesco Benazzi, che parla di «un caso che ancora non ci siamo trovati a dove affrontare concretamente. Effettivamente è una situazione che può porsi per un bambino che abbia superato un leucemia o per altro bambini immunodepressi: è opportuno che non frequentino altri piccoli non vaccinati». Ma che succederà ora? «Dobbiamo rispettare la normativa nazionale, non possiamo escludere i bambini non vaccinati dalle elementari, il caso è delicato e occorre trovare la migliore soluzione con la massima disponibilità».

La protesta «no vax» nel Nord Est

In Veneto, e più in generale in tutto il Nord Est, la protesta «no vax» sembra avere dimensioni più pesanti rispetto al resto d’Italia. Le ispezioni dei Nas — in corso in tutta Italia — e i controlli incrociati operati dalle Asl, avrebbero portato alla scoperta, nel Veneziano, di una ventina di autocertificazioni false. Ma i numeri di chi è in ritardo con la produzione della documentazione sono assai più alti: sempre nel Veneto, sarebbero 18 mila le famiglie in ritardo con gli adempimenti. Stesso scenario nel Friuli. Ma cosa rischiano? La norma sulle mancate vaccinazioni introdotta dal Governo prevede sanzioni differenti: la mancata presentazione dell’autocertificazione del bimbo «no vax» è causa di esclusione presso nidi e materne. Mentre alle elementari è prevista una multa pecuniaria, ma il bimbo non vaccinato può comunque andare a scuola.

Tratto da: Corriere della Sera, Alessandro Fulloni, 19 settembre 2018