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Diabete, nuova consensus Ada su terapia medica nutrizionale. Ecco gli aggiornamenti

Il nuovo Consensus Report dell'American Diabetes Association fornisce ai professionisti una guida evidence-based sulla terapia medica nutrizionale (TMN) adatta ai diabetici e, per la prima volta, include consigli anche per i pazienti con pre-diabete. È stato dimostrato che questa terapia è efficace ed economica per la cura e la gestione del diabete. «È importante che tutti i membri del team di assistenza sanitaria conoscano e sostengano i benefici della TMN e i messaggi nutrizionali chiave» scrivono gli autori del report pubblicato sulla rivista Diabetes Care. In particolare, i pazienti con pre-diabete in sovrappeso o obesi dovrebbero essere indirizzati a un programma di intervento sullo stile di vita personalizzato, come il Diabetes Prevention Program, e/o a una TMN individuale fornita da un nutrizionista.

Migliorando le abitudini alimentari e aumentando l'attività fisica moderata si potrebbe così raggiungere e mantenere una perdita di peso del 7-10%, come raccomandato. In caso di pazienti con diabete di tipo 1 o 2 una TMN personalizzata dovrebbe essere applicata sia al momento della diagnosi sia nel corso della vita quando necessario. Ci sono infatti studi che dimostrano che la TMN può ridurre l'emoglobina A1c almeno quanto i farmaci per il diabete di tipo 2. In particolare, si riportano diminuzioni assolute fino al 2,0% (nel diabete di tipo 2) e fino all'1,9% (nel diabete di tipo 1) dopo 3-6 mesi. Sembra che per le persone con o a rischio diabete non esista una percentuale ideale di calorie fornite da carboidrati, proteine o grassi. Di conseguenza, la distribuzione dei macronutrienti dovrebbe basarsi su una valutazione individualizzata dei modelli alimentari attuali, delle preferenze e degli obiettivi metabolici. Nonostante il crescente interesse verso la TMN la ricerca è in ritardo e la maggior parte delle persone con diabete non la riceve. Inoltre, la valutazione delle prove è complessa in quanto esistono diversi fattori dietetici che influenzano la gestione glicemica e il rischio cardiovascolare nel diabete. «È chiaro che continuano a esserci lacune nella conoscenza e sono necessarie ulteriori ricerche sulla nutrizione e sui modelli alimentari nei soggetti con diabete di tipo 1 e 2 e pre-diabete» concludono gli autori.

Diabetes Care. 2019 May;42(5):731-754. doi: 10.2337/dci19-0014.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31000505  

Tratto da: Nutrizione33, 13 maggio 2019