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Colesterolo e rischio cardiovascolare, italiani informati ma poco consapevoli del rischio

Gli italiani sanno che il livello di colesterolo alto è tra i primi tre fattori di rischio cardiovascolare (dopo ipertensione e iperglicemia), ma solo il 60% ha fatto un controllo nell'ultimo anno e di questi, il 61% non ricorda i propri valori. Inoltre un soggetto su tre che li ricorda dice di avete una colesterolemia nella norma ma cita valori oltre la soglia. Tra le figure di riferimento in grado di fornire le corrette informazioni su colesterolo, integratori e prevenzione cardiovascolare, viene indicato il il farmacista o la farmacia (nel complesso dal 55% degli intervistati) e il medico di base o specialista (60%). Questi i dati dell'indagine Iqvia presentati nel corso della conferenza stampa di Mylan in occasione dei 15 anni del lancio del nutraceutico ipocolesterolemizzante a base di monacolina K e berberina.

«La consapevolezza degli italiani sulle tematiche cardiovascolari sta aumentando negli ultimi anni - spiega Isabella Cecchini, Head of Primary Market Research Iqvia -. Tra gli intervistati emerge una diffusa conoscenza sui rischi dell'ipercolesterolemia e sulle principali cause, identificate negli stili di vita in primis (alimentazione e sedentarietà) e nella familiarità. Tuttavia, la conoscenza è generica e la percezione del proprio rischio di ipercolesterolemia è molto bassa. Abbiamo infatti rilevato una bassa conoscenza dei valori soglia e dei propri valori e una diffusa sottovalutazione del rischio personale».

Le recenti linee guida Esc/Eas, presentate a Parigi lo scorso 2 settembre, hanno messo in evidenza come la prevenzione primaria, agendo su fattori modificabili come stili di vita, alimentazione, e integrazione, abbia un ruolo fondamentale nel ridurre il rischio. Un approccio che, come ha ricordato Alberico Catapano, Professore ordinario di farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell'Università di Milano «include l'utilizzo di integratori contenenti riso rosso fermentato che può essere preso in considerazione in soggetti a basso rischio cardiovascolare. Una recente review attesta che l'assunzione di 3mg/die di monacolina K, presente nel riso rosso fermentato, porta a una chiara e significativa riduzione del rischio CV5».

Dall'indagine è emerso che il 73% degli intervistati conosce gli integratori alimentari per il controllo e la riduzione del colesterolo e la metà (52%) di chi ha il colesterolo alto li usa per controllarlo o ridurlo, mentre il 16% di chi ha valori nella norma, li usa per prevenirlo.

Un ruolo importante viene svolto dal medico e dal farmacista nel fornire corrette informazioni su integratori e stili di vita preventivi. Tre italiani su quattro sono interessati a conoscere maggiormente rischi, cause e strategie per la lotta all'ipercolesterolemia «Siamo in prima fila nel sostenere e migliorare le conoscenze dei cittadini in fatto di salute -ha spiegato Micaela Clemente, farmacista - Il farmacista è un attore privilegiato nei rapporti con il cittadino e nella promozione e aderenza ai comportamenti e stili di vita corretti e salutari, anche per il controllo del colesterolo».

«È importante sottolineare - ha commentato Matteo Pirro, Direttore S.C. Medicina Interna dell'Università degli Studi di Perugia - come sia chiara la necessità di orientare correttamente il consumatore non solo verso prodotti con una precisa composizione quali-quantitativa supportati da studi clinici, ma anche che rispettino elevati standard di qualità».

Tratto da: Doctornews, 18 settembre 2019