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Ipertensione, farmaci di prima linea a confronto per iniziare il trattamento

Per chi soffre di ipertensione gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) potrebbero non essere la scelta migliore per iniziare il trattamento. Questo è quanto emerge da uno studio appena pubblicato su The Lancet e coordinato da George Hripcsak, del Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons, che assieme ai colleghi ha esaminato i dati di 4,9 milioni di pazienti provenienti da nove database istituzionali in quattro paesi. «Abbiamo voluto confrontare la sicurezza e l'efficacia delle cinque classi di farmaci di prima linea nel trattamento dell'ipertensione, inclusi i popolari ACE-inibitori» scrivono in ricercatori, che hanno non solo analizzato il modo in cui ciascun farmaco previene le tre principali complicanze dell'ipertensione, ossia l'infarto, lo scompenso di cuore e l'ictus, ma hanno anche verificato fino a che punto ciascun farmaco causa effetti collaterali, elencati in una lista di 46 segni e sintomi.

«Questo è uno studio multinazionale che potrebbe fornire elementi utili a indirizzare le scelte sul trattamento dell'ipertensione» afferma l'autore, precisando che a distinguerlo dai precedenti non è solo la dimensione, ma i metodi avanzati che ottimizzano l'affidabilità dei risultati. Una scoperta chiave è stata che i diuretici tiazidici sono più efficaci nel prevenire infarto, scompenso e ictus rispetto agli ACE-inibitori, pur essendo più sicuri. «Prese singolarmente le differenze nella sicurezza e nell'efficacia dei diversi trattamenti potrebbero sembrare piccole, ma su vasta scala diventano significative» sottolineano i ricercatori, precisando che se i 2,4 milioni partecipanti allo studio che hanno utilizzato gli ACE-inibitori avessero invece usato i tiazidici, si sarebbero potuti potenzialmente evitare oltre 3.100 eventi cardiovascolari maggiori. «Dato che questo tipo di diuretici sono da tempo presenti sul mercato a fronte di costi contenuti, i nostri risultati dovrebbero fornire una valida alternativa all'attuale consuetudine di iniziare con ACE-inibitori in trattamento dell'ipertensione» conclude Hripcsak.

Lancet 2019. Doi: 10.1016/S0140-6736(19)32317-7

https://doi.org/10.1016/S0140-6736(19)32317-7

Tratto da: Cardiologia33, 02 novembre 2019