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Linagliptin sicuro dal punto di vista cardiovascolare e renale negli anziani

Secondo una sottoanalisi dello studio Carmelina pubblicata su Diabetes Obesity and Metabolism, l'inibitore della DPP-4 a dosaggio unico linagliptin non aumenta nei pazienti anziani con diabete di tipo 2 il rischio di eventi avversi cardiovascolari o di ipoglicemia quando confrontato con placebo.

«Nonostante il diabete di tipo 2 abbia un'elevata prevalenza nella popolazione anziana, gli individui con più di 65 anni sono scarsamente rappresentati negli studi clinici. La sottoanalisi predefinita di Carmelina ha invece valutato gli esiti clinici e gli eventi avversi in una popolazione di pazienti maggiori di 18 anni, suddividendola in fasce di età e considerando separatamente le persone con meno di 65 anni, quelle con età da 65 a meno di 75 anni, e quelle con almeno 75 anni» spiega Mark Cooper, della Monash University di Melbourne, Australia, primo autore del lavoro.

Lo studio originario ha incluso 6.979 adulti con diabete di tipo 2 ad altro rischio cardiovascolare, in gran parte con malattia renale concomitante, seguiti per una mediana di 2,2 anni, in oltre 600 centri di 27 paesi e ha valutato, in aggiunta alla terapia standard, gli effetti di linagliptin in dose da 5 mg una volta al giorno rispetto a placebo sugli esiti cardiovascolari. La terapia standard ha incluso ipoglicemizzanti e farmaci cardiovascolari. Ebbene, i ricercatori hanno osservato che linagliptin non ha aumentato il rischio di eventi avversi renali o cardiovascolari né il numero di ricoveri ospedalieri per scompenso cardiaco rispetto al placebo in tutte le fasce di età considerate. Linagliptin, inoltre, ha migliorato il controllo glicemico, sempre in tutti i gruppi. Per quanto riguarda l'incidenza complessiva di eventi avversi, comprendendo l'ipoglicemia, si è osservato un aumento in parallelo con l'età sia con linagliptin che con placebo, anche se linagliptin ha ridotto l'emoglobina glicata (HbA1c).

«Questi risultati dovrebbero fornire una ulteriore conferma agli operatori sanitari del fatto che linagliptin possa essere utilizzato in un'ampia popolazione di pazienti per migliorare il controllo glicemico e, contemporaneamente, garantire sicurezza cardiovascolare e renale» conclude Waheed Jamal, Vicepresidente corporate e Responsabile della direzione medica cardiometabolica di Boehringer Ingelheim, azienda produttrice del farmaco.

Diab Obes Metab 2020. Doi: 10.1111/dom.13995

https://doi.org/10.1111/dom.13995

Tratto da: Doctor33, 25 febbraio 2020