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Diabete: “occhio” alle conseguenze dello zucchero

Si stima a 330 milioni il numero di persone che nel 2030 soffrirà di Diabete di tipo 2 (dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità). Importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardio-cerebrovascolari, il diabete di tipo 2 si caratterizza per una quantità eccessiva di glucosio (zucchero) nel sangue.

Esiste una relazione tra diabete e salute dei nostri occhi? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Monica Ragazzini, oculista di Humanitas Mater Domini e referente del percorso occhio secco dell’Ospedale.

“A livello oculare, il diabete può essere il principale responsabile della retinopatia (danneggiamento dei vasi sanguigni presenti nell’occhio), cataratta, ulcere corneali (infezione oculare della cornea) e sindrome dell’occhio secco. La patologia può incidere sia sulla componente acquosa della lacrima, responsabile della lubrificazione della superficie oculare, che su quella lipidica, composta principalmente da grassi, colesterolo, acidi grassi e utile ad evitare un’elevata evaporazione dei liquidi oculari”, spiega la dottoressa.

Diabete e sindrome dell’occhio secco: quale la correlazione?

Secondo una recente ricerca presentata al Congresso dell’ARVO (Association for Research in Vision and Ophtalmology), i pazienti con Diabete di tipo 2 hanno una maggior propensione, rispetto al resto della popolazione, a sviluppare una disfunzione delle ghiandole di Meibomio (responsabili di secernere sostanze lipidiche utili a lubrificare l’occhio) e, di conseguenza, anche la sindrome dell’occhio secco.

L’insulino-resistenza (ridotta azione delle cellule dell’organismo all’ormone dell’insulina) e l’iperglicemia (valori elevati di glicemia nel sangue), tipiche del Diabete di tipo 2 possono dunque essere causa di alcuni disturbi agli occhi:

  • Neuropatia periferica, che comporta un malfunzionamento dei nervi del sistema nervoso periferico, principale responsabile del lavoro delle fibre nervose della cornea. La conseguenza è una riduzione della sensibilità corneale, della frequenza dell’ammiccamento e conseguente perdita dell’integrità dello strato lipidico esterno.
  • Riduzione della contrazione dei muscoli della palpebra che, durante l’ammiccamento, attivano una compressione delle ghiandole di Meibomio stimolando il rilascio del loro fluido per regolare la corretta evaporazione dei liquidi oculari.
  • Alterazione del liquido rilasciato dalle ghiandole di Meibomio, a causa dell’aumento di acidi grassi liberi. Questi ultimi, infatti, ne aumentano la robustezza provocando un’ostruzione degli orifizi delle ghiandole ed una conseguente infiammazione.
  • Alterazione delle ghiandole presenti nelle palpebre. Questo causa un’alterazione dello strato lipidico, acquoso e mucoso del film lacrimale.

“Le persone con Diabete di tipo 2 non dovrebbero sottovalutare i primi fastidi agli occhi, perché possibili precursori di problematiche più severe. Tra i principali sintomi, occorre prestare attenzione a prurito e bruciore agli occhi, fotofobia (intenso fastidio indotto dalla luce), sensazione di corpo estraneo o sabbia nell’occhio e difficoltà ad aprire gli occhi al risveglio”, conclude la dottoressa.

Tratto da: Humanitas Mater Domini, 06 dicembre 2020