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Malattie cardiometaboliche, microbioma intestinale di chi mangia sano riduce il rischio

Una dieta ricca di alimenti sani e di origine vegetale è legata alla presenza e all'abbondanza di microbi intestinali associati a un minor rischio di sviluppare obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari, secondo uno studio pubblicato su Nature Medicine. «Il nostro lavoro mostra una chiara associazione tra specifiche specie microbiche presenti nell'intestino, determinati alimenti e il rischio di alcune malattie comuni» spiega Andrew Chan, del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School, autore senior dello studio. «Speriamo di essere in grado di utilizzare queste informazioni per aiutare le persone a evitare gravi problemi di salute, modificando la loro dieta per personalizzare il loro microbioma intestinale» prosegue.

I ricercatori hanno raccolto dati sulla sequenza del microbioma, informazioni dietetiche dettagliate a lungo termine e risultati di centinaia di marcatori cardiometabolici del sangue da poco più di 1.100 partecipanti nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Analizzando i dati, hanno osservato che la composizione dei microbiomi intestinali dei partecipanti era fortemente associata a specifici nutrienti, alimenti, gruppi di alimenti e composizione complessiva della dieta. In particolare, gli esperti hanno scoperto che i partecipanti che seguivano una dieta ricca di cibi sani e vegetali avevano maggiori probabilità di avere livelli elevati di microbi intestinali specifici, associati a un minore rischio di malattie. I ricercatori hanno anche trovato biomarcatori dell'obesità, delle malattie cardiovascolari e della ridotta tolleranza al glucosio basati sul microbioma. Ad esempio, avere un microbioma ricco di Prevotella copri e Blastocystis è stato associato un livello di zucchero nel sangue favorevole dopo un pasto. Altre specie erano collegate a livelli post-pasto più bassi di grassi nel sangue e a marcatori di infiammazione. Gli autori pensano che i loro dati sul microbioma potranno essere utilizzati per determinare il rischio di malattia cardiometabolica, e possibilmente prescrivere una dieta personalizzata studiata appositamente per migliorare la salute. «Studiare l'interrelazione tra microbioma, dieta e malattia implica molte variabili perché le diete tendono a essere personalizzate, e possono cambiare parecchio nel tempo. Due dei punti di forza di questo studio sono il numero di partecipanti e le informazioni dettagliate che abbiamo raccolto» concludono i ricercatori.

Nature Medicine 2021. Doi: 10.1038/s41591-020-01183-8

https://doi.org/10.1038/s41591-020-01183-8

Tratto da: Nutrizione33, 16 gennaio 2021