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Ictus cerebrale: per prevenirlo spazio a una dieta ricca di vegetali

Consumando soprattutto prodotti di origine vegetale, il rischio di sviluppare un ictus ischemico cala fino al 10 per cento. A fare la differenza è anche la qualità degli alimenti.

L’ictus cerebrale, la terza causa di morte per malattie cardiovascolari, può essere prevenuto: oltre che evitando il fumo di sigaretta, dando importanza alle scelte che si compiono a tavola. Questo è quello che conferma uno studio condotto dai ricercatori della scuola di salute pubblica dell’Università di Harvard e pubblicato sulla rivista Neurology. Secondo le loro conclusioni, seguire una dieta prevalentemente vegetariana, dando ampio spazio ai cereali integrali e ai legumi, può ridurre fino al dieci per cento il rischio di andare incontro a un ictus. Un numero considerevole (all’incirca 15mila casi), se si ricorda che ogni anno 120mila persone in Italia vengono colpite dalla malattia.

MENO ICTUS CON PIÙ FRUTTA E VERDURA A TAVOLA

L’ipotesi, già confermata da precedenti lavori scientifici, viene ora consolidata da una ricerca resa autorevole dalla solidità dei dati portati all’attenzione. I ricercatori di Harvard hanno infatti seguito per oltre 25 anni più di 209mila persone (medici e infermieri) che, all’avvio dello studio, non avevano né problemi cardiovascolari né ricevuto una diagnosi di cancro. A loro gli studiosi hanno chiesto, a cadenza biennale o quadriennale, di riferire le loro abitudini a tavola attraverso la compilazione di un diario contenente 110 alimenti. Al termine del lungo periodo di osservazione, sono stati registrati 6.241 casi di ictus. Confrontando la storia clinica di queste persone con i consumi di alimenti di origine vegetale, i ricercatori sono giunti alla conclusione che una dieta di base mediterranea, dunque prevalentemente vegetariana, rappresenta lo schema più efficace per prevenire l’insorgenza dell’ictus.

EFFETTO VISIBILE SOPRATTUTTO PER L’ICTUS ISCHEMICO

La metà degli ictus registrati (3.015) era di natura ischemica. Dovuto, cioè, a un’ostruzione delle arterie cerebrali, con la conseguente riduzione nell’afflusso di sangue al cervello. Una minoranza (853) i casi di ictus emorragico, determinati dalla rottura di un vaso provocata da una malformazione o da fattori di rischio esterni (su tutti, l’ipertensione). In più di un terzo delle diagnosi, invece, la natura della malattia non era nota. Analizzando nel dettaglio la correlazione tra la dieta e il rischio di insorgenza di ictus, i maggiori benefici hanno riguardato quelli di origine ischemica. «Ovvero quelli che, nella vita reale, si registrano in 8 casi su 10 - afferma Massimo Del Sette, direttore della struttura complessa di neurologia degli ospedali Galliera di Genova -. Si tratta di un risultato molto importante, che conferma quanto l’attenzione all’alimentazione meriti di essere messa al centro di tutte le campagne di prevenzione. Quello che è il messaggio che viene dato da anni per prevenire l’ipertensione, il diabete e le malattie cardiovascolari oggi possiamo dire che vale anche per l’ictus».

QUALI VEGETALI PREDILIGERE?

Suddividendo uomini e donne coinvolti nello studio in cinque gruppi, a seconda della quantità e della tipologia di prodotti di origine vegetale consumati, i ricercatori hanno notato anche un altro particolare. E non di poco conto. È anche la qualità della dieta a incidere sul rischio di ammalarsi di ictus. La probabilità è risultata infatti più bassa tra coloro che consumavano abitualmente (fino a 12 porzioni al giorno) alimenti quali l’olio extravergine di oliva, la frutta, i cereali integrali, i legumi e le verdure a foglia verde (rucola, lattuga, radicchio, indivia, lattuga, broccoli, spinaci, cavoli) rispetto invece al dato registrato tra i consumatori che prediligevano alimenti ricchi di zuccheri raffinati, patate e mais. «Questi ultimi hanno un elevato indice glicemico - aggiunge Del Sette, che è anche vicepresidente della Società Italiana di Neurologia -. Se consumati in eccesso, prodotti di questo tipo concorrono all’insorgenza di condizioni quali l’ipertensione, la sindrome metabolica, il diabete di tipo 2 e l’obesità: fattori di rischio per l’insorgenza dell’ictus».

NESSUN DIVIETO PER GLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

Lo studio - tra i limiti emerge il profilo dei partecipanti: tutti sanitari, in molti casi rispettosi di uno stile di vita complessivamente salutare, non soltanto per quel che riguarda la dieta - ha evidenziato inoltre che chi consumava più alimenti di origine vegetale ricorreva meno di frequente a quelli di origine animale. Una scelta nel nome della sostenibilità, i cui benefici per la salute sono ormai acclarati. Il segreto è evitare gli eccessi. «I divieti categorici non servono, anche perché di questa categoria fanno parte il latte, i formaggi e il pesce: tutti alimenti utili per proteggere la salute cerebrale - ricorda lo specialista -. Serve invece moderazione nei consumi di carni rosse, trasformate e, più in generale, nei prodotti ricchi di grassi animali». Anche in questo caso, il rischio principale sembra rappresentato dal sovrappeso e dall’obesità. Condizioni più frequenti in chi abusa degli alimenti indicati. E che aprono la strada ai più importanti fattori di rischio in grado di «avvicinare» la comparsa di un ictus.

Tratto da: Fondazione Veronesi, Fabio Di Todaro, 20 marzo 2021