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Fibrillazione atriale: una persona con diabete su quattro non si accorge delle aritmie

Non è chiaro il motivo, ma le persone con diabete 1 e 2 spesso non si accorgono dei battiti anomali del cuore. E non ricevono le terapie specifiche. Così chi ha il diabete e la fibrillazione atriale corre un rischio molto più alto di ictus rispetto a chi ha solo la fibrillazione atriale.

Il “batticuore” della fibrillazione atriale spesso passa inosservato nei pazienti con diabete 1 e 2. Così la malattia cardiaca non viene diagnostica e di conseguenza neanche curata. Chi soffre di entrambe le patologie, e capita spesso perché il diabete è un fattore di rischio accertato per la fibrillazione atriale, ha una qualità di vita peggiore di chi è colpito solo dalla patologia caratterizzata dalle anomalie del battito cardiaco.

È quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association che ha coinvolto più di 2.400 pazienti dall’età media di con una diagnosi di fibrillazione atriale in cura presso 14 centri della Svizzera tra il 2014 e il 2017. Il 17 per cento del campione aveva anche una diagnosi di diabete. Mettendo a confronto i sintomi riferiti dai pazienti dei due gruppi, con fibrillazione atriale e diabete o solo fibrillazione atriale, è emerso che le persone con diabete avevano circa il 25 per cento in meno di probabilità di riconoscere i sintomi tipici della fibrillazione atriale come un battito cardiaco accelerato rispetto a quelle senza diabete.

Le persone con diabete avevano anche una probabilità tre volte superiore di soffrire di ipertensione, il 55 per cento di probabilità in più di andare incontro a infarto e circa il doppio del rischio di sviluppare insufficienza cardiaca. Il confronto dimostra quindi che la fibrillazione atriale se associata al diabete diventa più pericolosa e ciò accade soprattutto perché non viene riconosciuta, non viene diagnosticata e non viene trattata con le terapie appropriate. Venendo all’ictus, che è uno dei problemi più frequenti associati alla fibrillazione atriale, il quadro non cambia. Le persone con diabete hanno un rischio di ictus superiore del 39 per cento rispetto a quelle con fibrillazione atriale ma senza diabete. Chi ha il diabete ha anche il 75 per cento di probabilità in più di deterioramento cognitivo.

«È sorprendente scoprire che i pazienti con diabete sono meno inclini a riconoscere i sintomi della fibrillazione atriale.  La ridotta percezione dei sintomi può comportare una diagnosi ritardata e, di conseguenza, più complicazioni come l'ictus. I nostri risultati sollevano la questione sulla necessità di sottoporre a screening di routine per la fibrillazione atriale i pazienti con diabete», dichiara Tobias Reichlin a capo dello studio.

Quando i ricercatori hanno analizzato la qualità di vita dei due gruppi di pazienti, hanno scoperto che avere sia il diabete che la fibrillazione atriale è molto peggio che avere solo la fibrillazione atriale. Il che può essere un’ovvietà: due malattie sono peggio di una. Ma gli scienziati hanno il compito di dover dimostrare anche le cose ovvie. E così, analizzando i parametri della qualità di vita dei due gruppi hanno trovato le prove di quanto già dato per certo: chi ha sia il diabete che la fibrillazione atriale ha maggiori difficoltà nei movimenti e nelle attività quotidiane e una minore autonomia rispetto a chi ha solo la fibrillazione atriale.

Ancora una volta il problema, suggeriscono gli scienziati, sta nella mancata diagnosi di una malattia per la quale esistono farmaci efficaci e ben tollerati.

«Poiché il diabete è uno dei principali fattori di rischio per la fibrillazione atriale, il nostro team ha voluto scoprire se i pazienti con e senza diabete differiscono in termini di sintomi e complicanze della fibrillazione atriale, Questa ricerca può fornire approfondimenti sul miglioramento della gestione della fibrillazione atriale e sulla prevenzione delle sue complicanze», afferma Reichlin.

Tratto da: Healthdesk, 19 novembre 2021