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Diabete di tipo 2: i latticini sono utili?

Via libera al consumo moderato di latticini per le persone con diabete di tipo 2. Le carni rosse e lavorate, invece, ne aumentano il rischio.

Il consumo di latticini, in particolare latte e yogurt, è associato a un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. A mostrarlo è una nuova ricerca presentata a Stoccolma al meeting annuale dell'Associazione Europea per lo Studio del Diabete.

Le linee guida dietetiche esistenti per la prevenzione del diabete di tipo 2 raccomandano di consumare alimenti specifici a base vegetale, come cereali integrali, verdura, frutta, legumi e olio d'oliva. Consigliano, invece, di limitare il consumo della maggior parte dei prodotti animali. Non tutte le fonti di proteine animali, però, sono uguali dal punto di vista nutrizionale. Scopriamo gli alimenti promossi, in quantità moderate, e quelli che sarebbe meglio limitare.

FATTORI DI RISCHIO

Il diabete di tipo 2 è la forma più comune di diabete che si verifica quando il pancreas non riesce a produrre abbastanza insulina, l'ormone che favorisce l'assorbimento del glucosio dal sangue alle cellule dell'organismo, mantenendo i normali livelli ematici di zucchero. Oppure, l'insulina che viene prodotta non funziona correttamente. Il sovrappeso e l'obesità sono i principali fattori di rischio e, per questo motivo, l'incidenza di diabete di tipo 2 è destinata ad aumentare. Le complicanze più comuni includono malattie cardiache, malattie renali, perdita della vista e problemi circolatori.

LA RICERCA SUI CIBI DI ORIGINE ANIMALE

Sapere in che modo i diversi prodotti animali sono associati al rischio di diabete consentirebbe di aggiornare le linee guida, permettendo alle persone di scegliere gli alimenti migliori. Per questo motivo risulta di particolare importanza la revisione, recentemente condotta da ricercatori dell'Università Federico II di Napoli, di 13 meta-analisi esistenti sul legame tra sviluppo del diabete e consumo di dodici diversi prodotti di origine animale. Sono stati presi in considerazione carne totale, carne rossa, carne bianca, carne lavorata, pesce, latticini totali, latticini grassi, latticini a basso contenuto di grassi, latte, formaggio, yogurt e uova.

LIMITARE LA CARNE

Le carni rosse e lavorate sono collegate a un rischio più elevato di diabete di tipo 2 e, al loro posto, sarebbe preferibile consumare quantità moderate di pesce e uova che, invece, non sembrano influenzare il rischio di diabete. È stato riscontrato un aumento del 20% del rischio di diabete di tipo 2 con il consumo di 100 grammi di carne totale al giorno e del 22% con il consumo di 100 grammi di carne rossa assunta quotidianamente. Il rischio è ancora maggiore, si parla del 30% in più, se si consumano 50 grammi al giorno di carni lavorate. Un rischio minore di sviluppare diabete 2, seppur comunque lievemente aumentato, è dato dal consumo di 50 grammi di carne bianca al giorno.

A COSA IMPUTARE IL RISCHIO?

Le carni rosse, ovvero carne di manzo, agnello e maiale, e le carni lavorate come pancetta, salsicce e salumi sono fonte di acidi grassi saturi, colesterolo e ferro ematico. Tutti questi componenti sono noti per promuovere l'infiammazione cronica e lo stress ossidativo, in grado di ridurre la sensibilità delle cellule all'insulina. Le carni lavorate contengono anche nitrati, nitriti e sodio che, tra gli altri effetti negativi, possono danneggiare le cellule del pancreas che producono insulina. La carne bianca, invece, ha un contenuto di grassi inferiore, un profilo di acidi grassi più favorevole e una minore quantità di ferro ematico.

VIA LIBERA AI LATTICINI

I latticini in quantità moderate, invece, sembravano correlati a un rischio più basso di diabete di tipo 2 o, in ogni caso, avere un rapporto neutro con lo sviluppo della patologia. Il consumo di 200 grammi di latte al giorno è stato associato con una riduzione del rischio del 10%. I latticini totali, invece, sempre nella quantità di 200 g al giorno, riducono il rischio del 5%. Minore è invece la riduzione del rischio data dal consumo di latticini a basso contenuto di grassi, pari al 3%. Il consumo di 100 grammi di yogurt al giorno è stato associato a una riduzione del rischio del 6%. Pare, invece, che non abbia alcun effetto sul rischio di diabete il consumo di 30 grammi al giorni di formaggio e 200 grammi di latticini a base di latte intero.

A COSA SI DEVE IL RUOLO PROTETTIVO?

I prodotti lattiero-caseari sono ricchi di sostanze nutritive, vitamine e altri composti bioattivi che possono influenzare favorevolmente il metabolismo del glucosio. Le proteine del siero del latte, ad esempio, sono note per modulare l'aumento dei livelli di zucchero nel sangue dopo il pasto. Anche i probiotici sono conosciuti per i loro effetti benefici sul metabolismo del glucosio, il che potrebbe spiegare il motivo per cui un consumo regolare di yogurt è associato a un rischio ridotto di diabete di tipo 2.

E I GRASSI?

Sebbene i risultati suggeriscano che i prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi siano più benefici di quelli a pieno contenuto di grassi nel ridurre il rischio di diabete di tipo 2, saranno necessarie ulteriori ricerche per raggiungere prove certe, necessarie a fornire raccomandazioni preventive solide. Il diabete di tipo 2 rappresenta una delle principali cause di morte legate all'alimentazione in tutto il mondo, per questo motivo è di importanza fondamentale scoprire come i diversi alimenti ne aumentino o ne riducano il rischio.

Tratto da: Fondazione Veronesi, Caterina Fazion, 16 settembre 2022