5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi č importante!
C.F. 98152160176

Il dubbio - la certezza - la gestione

Ma come possiamo indubbiarci (avere il dubbio) del rischio diabete? Diciamo che sarebbe opportuno che nelle analisi di routine dovremmo sempre includere la “glicemia a digiuno”, ma sicuramente un campanello di allarme è la poliuria (abbondante urina), una ingiustificata perdita di peso, sbalzi di umore o di calore corporeo, notevole sete o fame, ingiustificata o eccessiva stanchezza, in pratica bisogna imparare a conoscere se stessi ed i messaggi che il nostro corpo ci invia. E’ oltremodo molto importante, soprattutto a diabete conclamato, conoscere e capire il “linguaggio ed i messaggi” del nostro corpo al fine di coadiuvare il nostro diabetologo nell’affinamento della gestione.

Conoscere e capire, per gestire la patologia è il segreto per riuscire a combattere il “nemico”, essere diabetici o avere il diabete, che dir si voglia, è come essere perennemente i guerra, ciò che facciamo durante il giorno per tenerlo a bada, sono battaglie al pari di qualsiasi altra attività; è una battaglia in più che riguarda il nostro benessere. A questo punto sorge spontanea la domanda: quali sono le armi a mia disposizione? Bèh diciamo che ve ne sono alcune, dipende molto da cosa bisogna combattere, possiamo però affermare in tutta tranquillità che le regole che dovrebbero valere per tutti lo sono anche per il diabete, ovvero evitare gli eccessi, di qualsiasi tipo essi siano (alimentare, fumo, alcool, ecc.). E poi il farmaco (anche questo valido per tutti) principe (o RE?) per il diabete: l’attività fisica, il miglior farmaco per tutti i tipi di diabete; non esagerazione ma costanza nell’attività.  

Ci sono poi i supporti “esogeni” per i vari tipi di diabete; molecole (farmaci) ipoglicemizzanti orali, stimolanti del pancreas a secernere insulina, altri che ottimizzano l’attività dell’insulina, ecc., oppure la famosa insulina, ed anche qui ne abbiamo di diversi tipi e con diverse caratteristiche. E’ sempre utile ricordare che come in tutte le patologie, ma soprattutto nel diabete, bisogna evitare il “fai da te” ma interagire in stretto contatto e dialogo con il Diabetologo; ogni molecola od insulina ha le proprie peculiarità che va indagata e somministrata con estrema attenzione visto che per il momento il diabete non si guarisce.

Cosa aspettarci.

 

La meta è vicina? Possiamo sicuramente dire che non è lontana, anche se non possiamo quantificare oggi (aprile 2007) i tempi di risoluzione. Iniziamo con il “Trapianto di insulae” (ricordate la famosa intuizione/scoperta del Signor Langherans?), il Dottor Camillo Ricordi et Al. (Scienziato Italiano) ha estratto e purificato le “insulae di Langherans” (alias cellule beta del pancreas) per poterle poi trapiantare,  per continuare con il “Trapianto di pancreas”, per finire con la ricerca sulle “Cellule staminali” ultima frontiera della ricerca. Oggi i trapianti di isole o pancreas sono una realtà, Italia compresa, anche se con diversi protocolli, limitazioni e scelte, con ottimi risultati. Per non dimenticare poi la ricerca sull’incapsulamento delle insulae, procedimento che potrebbe permettere l’estrazione di insulae di origine animale o di altra provenienza (staminali) che permetterebbe l’impianto senza provocare risposte autoimmunitarie o di rigetto.

Concludiamo.

 

L’escursus termina qui, non è nostra intenzione aver definito o presentato esaustivamente “il diabete questo (s)conosciuto”, è solo e senza pretese una presentazione minimale di una patologia che colpisce il 5% della popolazione mondiale, ed è purtroppo destinata a crescere se non si prende atto degli errori di vita per quanto ad essi imputabili e non si aiuta la Ricerca per quanto a Lei compete. Non è la solita patologia del vicino, è la patologia che può colpire chiunque, subdolamente in quanto si scopre quando spesso è troppo tardi. E’ una patologia che spesso porta complicanze, a volte con conseguenze invalidanti; è per questa ragione, per la notevole incidenza delle patologie derivate che bisogna combattere seriamente; ed è anche per questo motivo che l’Associazione Diabete Brescia ONLUS ha voluto questo sito, potremmo definirlo “motivo trainante” (mission se preferite), se siete arrivati qui vuol dire che siete in qualche modo interessati all’argomento, vi aspettiamo quindi se vorrete con la vostra partecipazione, siano esse richieste o aiuto attivo o anche semplicemente disponibilità. Grazie!