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Se la pressione aumenta stando in piedi c’è un rischio maggiore di infarto e ictus

Nei giovani adulti di mezza età con pressione alta bisognerebbe effettuare la misurazione della pressione anche da in piedi. Se i valori della massima aumentano passando alla posizione eretta c’è un rischio maggiore di eventi cardiovascolari.

Normalmente la pressione sistolica, il valore più alto della misurazione (la “massima”), diminuisce leggermente mettendosi in piedi. Se accade l’opposto, la salute cardiovascolare può essere in pericolo. Lo dimostra uno studio dell’Università di Padova pubblicato su Hypertension secondo il quale le persone giovani o di mezza età con pressione alta che manifestano iper-reattività ortostatica, ossia un incremento significativo della pressione sistolica nel passaggio alla posizione eretta, hanno un rischio più alto di andare incontro a infarto e ictus.

Gli scienziati hanno monitorato la salute di 1.207 persone che avevano partecipato allo studio Harvest, uno studio prospettico condotto in Italia e iniziato nel 1990 che includeva giovani adulti tra i 18 e i 45 anni di età (età media di 33 anni) con ipertensione non trattata di stadio 1, ossia con valori di massima compresi tra 140 e159  mmHg e di minima tra 90 e 100 mmHg. Nessun partecipante assumeva farmaci per il controllo della pressione e nessuno era considerato a rischio di eventi cardiovascolari in base alla storia clinica (nessun caso di diabete, malattia renale o malattia cardiovascolare). All’inizio dello studio sono stati raccolti i dati di sei misurazioni della pressione in diverse posizioni, tra cui da sdraiati e da in piedi. I 120 partecipanti con l’aumento più alto della pressione in posizione eretta avevano in media un incremento di 11,4 mmHg e tutti superavano una differenza di 6,5 mmHg rispetto alla misurazione da sdraiati. Nel resto dei casi si è osservato un calo i nei valori della massima misurata in piedi in media di 3,8 mmHg

I ricercatori hanno annotato tutti gli eventi cardiovascolari accaduti all’interno dei due gruppi, con o senza rialzo della massima,  in un periodo di follow-up di 17 anni. Sono stati presi in considerazione i casi di cui infarto, dolore al torace correlato al cuore, ictus, aneurisma dell'arteria aortica, ostruzione delle arterie periferiche. Nel periodo di osservazione si sono verificati 105 eventi cardiovascolari maggiori, tra cui i più  comuni erano infarto, dolore toracico e ictus. Un’elevata percentuale di questi eventi è avvenuta nel gruppo delle persone con aumento della pressione nella misurazione da in piedi. I risultati dello studio dimostrano che la iper-reattività ortostatica è un fattore predittivo indipendente di rischio cardiovascolare.

Le persone con un incremento della sistolica stando in piedi avevano circa il doppio delle probabilità di sperimentare un evento cardiovascolare rispetto agli altri, pur non avendo altri fattori di rischio.

«I risultati dello studio hanno confermato la nostra ipotesi iniziale: un aumento pronunciato della pressione sanguigna da sdraiato a in piedi potrebbe essere rilevante dal punto di vista prognostico nei giovani con pressione alta. Siamo rimasti piuttosto sorpresi dal fatto che anche un aumento relativamente piccolo della pressione sanguigna in piedi (6-7 mm Hg) fosse predittivo di eventi cardiaci importanti a lungo termine», ha affermato Paolo Palatini, professore di medicina interna all’Università di Padova, a capo dello studio.

Da cosa dipende l’anomalo aumento della pressione nella posizione eretta? Forse potrebbe avere un ruolo lo stress. Almeno così sembra dai risultati delle analisi condotte su un sottogruppo di partecipanti 8630 individui): il rapporto tra adrenalina e creatinina era più elevato nelle persone con aumento della pressione in piedi in confronto agli altri.

«I livelli di adrenalina sono una stima dell'effetto globale degli stimoli stressanti nelle 24 ore. Ciò suggerisce che le persone con la pressione sanguigna più alta quando sono in piedi possono avere una maggiore risposta simpatica ai fattori di stress. Nel complesso, questo provoca un aumento della pressione sanguigna media. I risultati suggeriscono che la pressione sanguigna in piedi dovrebbe essere misurata con lo scopo di personalizzare il trattamento per i pazienti con pressione alta e, potenzialmente, in caso di ipe-reattività ortostatica andrebbe preso in considerazione un approccio più incisivo ai cambiamenti dello stile di vita e una terapia per abbassare la pressione sanguigna», dice Palatini in conclusione.

Tratto da: Healthdesk, 02 aprile 2022