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Pressione arteriosa: quando č alta e quando i valori sono nella norma?

Tra i parametri fondamentali da mantenere sotto controllo figurano senza dubbio frequenza cardiaca e pressione arteriosa. Il primo consiglio, a fronte di qualsiasi dubbio, è quello di rivolgersi al medico curante, ma, qualora ci fosse la necessità, nel corso degli ultimi anni è diventato sempre più semplice misurare pressione e frequenza cardiaca in autonomia, grazie ad app dedicate al benessere scaricabili direttamente sul proprio smartphone.

Approfondiamo l’argomento con il professor Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas, Humanitas San Pio X e docente di Humanitas University.

Cos’è la frequenza cardiaca

Frequenza cardiaca e pressione arteriosa sono parametri differenti tra loro, che è importante saper distinguere. Quando parliamo di frequenza cardiaca, infatti, ci riferiamo al numero di pulsazioni (o battiti) effettuate ogni minuto dal cuore che, contraendosi, consente al sangue di andare in circolo nel nostro corpo. La frequenza cardiaca abituale di una persona in salute dovrebbe oscillare tra i 55/60 battiti al minuto e i 100 battiti: se il valore è superiore si verifica una situazione di tachicardia, mentre se è inferiore parliamo di bradicardia. Nel corso del tempo è possibile che si riscontri un progressivo aumento della frequenza cardiaca, ma non è un aspetto che deve destare preoccupazione, in quanto rientra nel range previsto.

Pressione arteriosa: quali sono i valori nella norma?

Con “pressione”, invece, si intende l’intensità con cui il sangue scorre nei vasi. Una pressione considerata normale si assesta tra i 100 e i 120 mmHg (millimetri di mercurio) di massima e i 75-80 mmHg di minima. In particolare queste sono le indicazioni del Ministero della Salute (secondo la Classificazione dell’ipertensione arteriosa – Linee guida 2018 ESC/ESH – European Society of Cardiology – European Society of Hypertension):

Livello

Pressione sistolica (mmHg)

Pressione diastolica (mmHg)

Ottimale

<120

<80

Normale

120-129

80-84

Normale – Alta

130-139

85-89

Ipertensione di grado 1

140-159

90-99

Ipertensione di grado 2

160-179

100-109

Ipertensione di grado 3

≥ 180

≥ 110

Ipertensione sistolica isolata

≥ 140

≤ 90

I metodi di misurazione più efficaci

Il principale strumento che si utilizza per la rilevazione della frequenza cardiaca è l’elettrocardiogramma. Ovviamente è anche possibile avvertire le pulsazioni del proprio cuore in autonomia, tramite il cosiddetto “polso carotideo”, ossia comprimendo lievemente un lato del collo con il pollice o con l’indice di una mano, oppure appoggiando le dita di una mano sul polso opposto effettuando una leggera compressione.

Per misurare la pressione, invece, si utilizza principalmente lo sfigmomanometro, ma si possono trovare in commercio anche altri strumenti utili allo scopo.

Inoltre da ormai diversi anni esistono una serie di app, scaricabili sul proprio smartphone, utili proprio a misurare frequenza cardiaca e pressione.

Le app per misurare frequenza cardiaca e pressione arteriosa

L’ingresso sul mercato degli smartwatch rappresenta una possibilità in più per prestare attenzione al proprio stato di salute. Grazie ai misuratori di pressione e frequenza cardiaca, ma anche ai sistemi per il monitoraggio dei passi e dell’attività fisica, del sonno, del consumo di calorie e della regolarità del ciclo mestruale, è diventato molto più semplice avere un accesso immediato a questi parametri.

Le app degli smartwatch potrebbero, con il tempo, diventare dei veri e propri strumenti di controllo medico, in quanto consentirebbero agli specialisti di monitorare quotidianamente lo stato di salute dei pazienti interessati da determinate condizioni cliniche o patologie: è il caso, per esempio, delle donne in gravidanza, di cui è possibile monitorare parametri vitali sia della madre sia del feto. Gli smartphone di ultima generazione rendono addirittura possibile effettuare un elettrocardiogramma e sono programmati per inviare un segnale d’emergenza alla struttura medica più vicina quando rilevano la presenza di aritmie.

Tratto da: Humanitas, 19 aprile 2022