5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi è importante!
C.F. 98152160176

Ipertensione: il sale con poco sodio e più potassio può aiutare

Un gruppo di esperti propone di aggiornare le linee guida internazionali sull’ipertensione introducendo la raccomandazione per l’uso del sale a basso contenuto di sodio e ricco di potassio. Il suo consumo è consigliato per chi ha la pressione alta e non soffre di malattia renale cronico avanzata.

C’è un assente ingiustificato nella lista delle raccomandazioni per chi soffre di ipertensione. Si tratta del sale iposodico arricchito con potassio, un condimento che secondo gli esperti firmatari di un articolo su Hypertension dovrebbe venire consigliato dalle linee guida internazionali e che invece finora non è stato preso in considerazione. Secondo gli scienziati che chiedono la modifica delle indicazioni ufficiali sulla gestione dell’ipertensione, la correzione avrebbe un impatto notevole sulla salute di chi soffre di pressione alta.

Alti livelli di sodio e bassi livelli di potassio sono entrambi collegati all’elevata pressione sanguigna (ipertensione) e a un maggiore rischio di ictus, malattie cardiache e morte prematura. Il sale iposodico, in cui il cloruro di sodio viene in parte sostituito con cloruro di potassio risolve entrambi i problemi contemporaneamente. E, aspetto non di poco conto, dà sapore agli alimenti.  I ricercatori fanno notare che nonostante i dati provenienti da studi scientifici dimostrino i benefici per la salute dei sostituti del sale arricchiti di potassio, questi prodotti alternativi vengono utilizzati raramente.

«Abbiamo riscontrato che le attuali linee guida cliniche offrono raccomandazioni incomplete e incoerenti sull'uso di questi sostituti del sale. Data la ricchezza delle prove disponibili, riteniamo che sia giunto il momento di includere i sostituti del sale nelle linee guida terapeutiche per contribuire a frenare la crescita incontrollata di casi di ipertensione in tutto il mondo e ridurre le morti prevenibili», ha dichiarato Alta Schutte, del George Institute for Global Health e dell’UNSW Sydney, tra i firmatari dell’appello.

Un gruppo di ricercatori provenienti da Australia, Stati Uniti, Giappone, Sud Africa e India ha passato in rassegna 32 differenti linee guida sull’ipertensione pubblicate tra il 2013 e il 2023. Ebbene, tutte puntavano il dito contro l’uso del sale, invitando a ridurne il consumo. Alcune suggerivano un aumento del consumo di potassio, ma solamente due linee guida, una cinese e una europea, raccomandavano in maniera specifica l’uso del sale iposodico arricchito con potassio.

«L’ipertensione uccide più di dieci milioni di persone ogni anno, quasi 20 persone al minuto. Il 20 per cento di questi decessi può essere attribuito a una sola causa: il consumo elevato di sale. Sulla base delle prove, non c’è dubbio che la maggior parte dei pazienti con ipertensione e le loro famiglie dovrebbero ridurre l’assunzione complessiva di sale e, quando scelgono di consumarlo, dovrebbero passare dal sale normale a quello arricchito di potassio. Ciò contribuirà a ridurre la pressione sanguigna e a proteggere da gravi complicazioni come ictus e morte prematura. Questi prodotti non dovrebbero essere commercializzati o valutati come un lusso. Il sale a basso contenuto di sodio e arricchito di potassio può diventare il nuovo condimento sandard», dichiara Tom Frieden, presidente dell’associazione di salute pubblica globale Resolve to Save Lives.

I ricercatori specificano che il sale a basso contenuto di sodo arricchito con potassio è controindicato per le persone con malattia renale avanzata per il rischio di iperkaliemia (eccessivi livelli di potassio nel sangue), ma si tratta di una piccola parte della popolazione, negli altri casi i benefici superano i rischi.

Nella proposta di modifica delle linee guida si chiede di inserire due paragrafi con due raccomandazioni distinte.

La prima modifica suggerita riguarda le persone con ipertensione: il sale arricchito di potassio con una composizione di circa il 75 per cento di cloruro di sodio e il 25 per cento di cloruro di potassio dovrebbe essere raccomandato a tutti i pazienti con ipertensione, a meno che non abbiano una malattia renale avanzata, stiano usando un integratore di potassio, stiano usando un diuretico risparmiatore di potassio o sia presente un’altra controindicazione. Si tratta di una raccomandazione forte (strong recommendation), perché basata su evidenze scientifiche che non lasciano dubbi.

La seconda raccomandazione è rivolta alla popolazione generale: se è necessario aggiungere sale agli alimenti, il sale arricchito di potassio con una composizione di circa il 75 per cento di cloruro di sodio e il 25 per cento di cloruro di potassio può essere raccomandato per l'uso da parte della popolazione generale in contesti in cui vi è una bassa probabilità che le persone con malattia renale avanzata (stadio 4-5) non vengano diagnosticate dal sistema sanitario e in cui le controindicazioni all'uso possono essere stampate sulla confezione del prodotto. In questo caso la raccomandazione è “condizionale”. Significa che in questo caso si devono valutare attentamente i pro e i contro.

Tratto da: Healthdesk, 18 marzo 2024