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Trapianti, Fazio autorizza i 'samaritani': ora si può dare un organo a sconosciuti

 

Il 30 maggio si celebra la Giornata nazionale per la donazione e trapianto di organi e tessuti
Roma - L'annuncio del ministro della Salute. Previsti rigidi controlli per evitare il traffico d'organi a pagamento. "Presto il proprio parere nel documento d'identità". Gli italiani diventano più 'generosi': in calo dell'8,3% i 'no' alle donazioni.
Donare un organo a estranei e sconosciuti diventa da oggi possibile. "Come richiesto, il Consiglio superiore di sanità ha espresso un parere articolato sul tema della donazione di organi da parte di 'samaritani', in cui ritiene ammissibile questa pratica, nel quadro normativo esistente". Lo ha annunciato il ministro della Salute Ferruccio Fazio oggi a Roma, durante la presentazione della Giornata nazionale per la donazione e trapianto di organi e tessuti in programma il 30 maggio.
"Il Css - ha aggiunto Fazio - ha stabilito però che l'operazione avvenga dopo una valutazione psicologica e psichiatrica del donatore e nel rispetto della privacy, escludendo qualsiasi contatto tra donatore e ricevente".
"Il meccanismo attraverso cui potrà avvenire questa pratica, detta di 'cross over' - ha precisato Fazio - prevede che il ricevente si procuri un donatore samaritano e se esso non è compatibile, sempre nel totale anonimato, avrà diritto a ricevere un organo da un altro donatore. L'organo del primo donatore samaritano potrà a quel punto andare a un altro ricevente. Quindi c'è una doppia donazione". Il parere del Css si pone "in sintonia con il precedente, elaborato dal Comitato nazionale di bioetica", ha aggiunto Fazio.
Tra le raccomandazioni del Css, quella di "svolgere un'attenta valutazione psichiatrica e psicologica del donatore e del suo nucleo familiare" (punto 2) e il fatto che (punto 1) "per i primi 10 casi la donazione 'samaritana' deve rientrare in un programma nazionale la cui gestione è affidata al Centro nazionale trapianti", Cnt, "che riferirà annualmente al Css".
E ancora: al punto 3, il Css spiega che "il follow-up di donatore-ricevente, anche in questa modalità di trapianto, non può essere difforme da quanto a tal fine espletato per donatori e riceventi di rene da viventi".
Infine, punto 4, "il rispetto dell'anonimato del donatore e del ricevente deve essere assicurato come previsto dalla legge, anche tenuto conto di quanto espresso dal Cnb", conclude il Consiglio superiore di sanità.
"L'Italia è fra i Paesi più avanzati a livello europeo per quanto riguarda la donazione e i trapianti di organi e tessuti, almeno sotto due punti di vista - spiega il ministro della Salute: siamo gli unici ad avere una rete che già risponde ampiamente alla nuove normativa Ue, perchè dal 2002 abbiamo on line tutti i dati relativi ai singoli centri; l'altro aspetto è che, in base a un provvedimento legislativo approvato qualche mese fa dal Parlamento italiano, tra poco si potrà inserire nel documento di identità i dati sul proprio parere riguardo alla donazione".
Il fenomeno delle donazioni d'organi è in aumento: cala infatti il numero di italiani che rifiutano di donare organi e tessuti: i dati delle proiezioni del Centro nazionale trapianti (Cnt) aggiornati al 30 aprile 2010 evidenziano una diminuzione delle opposizioni pari all'8,3%. "Questi dati pongono l'Italia al secondo posto dopo la Spagna in fatto di donazioni" dice il direttore del Cnt Alessandro Nanni Costa. Per il 2010 si stimano quasi 3 mila trapianti e una leggera diminuzione dei donatori, ma anche un lieve calo delle liste di attesa per i pazienti che attendono un organo salvavita.
In Italia c'è dunque stata "una flessione dei donatori segnalati dalle rianimazioni italiane (-3,4%) e utilizzati (2,7%) per i trapianti - ha spiegato Nanni Costa - tuttavia va detto che si tratta di numeri che si riferiscono al 30 aprile 2010 e che, proiettati sull'anno intero, si pongono a livello intermedio tra quelli registrati nel 2008 e nel 2009, che è stato un anno di sensibile aumento. Per la prima volta negli ultimi anni è inoltre sceso sotto i 9 mila il numero dei pazienti in lista di attesa per un trapianto. Un dato senz'altro positivo, che dà conto di un quadro stabile e che ci consente di affermare che il sistema è in equilibrio, considerando il parziale calo delle donazioni e quello delle opposizioni. Da sottolineare, poi, che sta aumentando il numero di donatori anziani che risultano non idonei".
Tratto da: Adnkronos Salute, 25 maggio 2010