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Attenzione al bypass gastrico: può causare anemia

Dopo 10 anni dall’intervento la percentuale di anemici può arrivare al 57%

È la soluzione più diffusa per il trattamento dell’obesità negli Stai Uniti, scelta da 196mila pazienti solamente nel 2015.  Stiamo parlando del bypass gastrico Roux-en-Y laparoscopico, un’operazione efficace che permette di perdere peso e di mantenere i risultati a lungo, con conseguenze positive sulla salute cardiovascolare. Ma con un effetto negativo a lungo termine da non trascurare: dopo 10 anni dall’impianto del bypass la maggior parte dei pazienti mostra livelli di anemia molto alti.

È quanto hanno dimostrato i ricercatori del Palo Alto Veterans Affairs Health Care System di Palo Alto e della Stanford University su Jama Surgery. Gli scienziati hanno raccolto i dati di 74 pazienti che si sono sottoposti all’intervento chirurgico in un singolo Centro medico per veterani.

L’incidenza dell’anemia tra i pazienti prima dell’intervento era del 20 per cento. Dopo 10 anni era salita al 47 per cento. Ma il numero di anemici era ancora più alto tra le persone che non erano state seguite da specialisti dopo il bypass gastrico e che non avevano rispettato i periodici appuntamenti di controllo. In questo caso il tasso di anemia arrivava al 57 per cento.

Dati alla mano, gli scienziati hanno dimostrato che un rigoroso follow-up negli anni successivi al bypass gastrico fa la differenza: la percentuale di anemici nel gruppo di pazienti seguiti periodicamente per dieci anni da un’equipe specializzata arriva al massimo al 19 per cento.

«L’obesità - scrivono gli autori - è molto comune tra i veterani americani e il bypass gastrico Roux-en-Y è l’operazione standard per perdere peso. I possibili effetti collaterali, come carenze vitaminiche o minerali sono stati ben documentati. Ma pochi studi hanno descritto finora gli effetti a lungo termine dell’intervento chirurgico».

L’anemia è un effetto collaterale prevedibile del bypass gastrico, dovuta alla procedura stessa. L’intervento chirurgico prevede la creazione di una tasca gastrica separata dallo stomaco e volutamente poco capiente, in modo tale da contenere solo una piccola quantità di cibo.  È una strategia che funziona su due fronti: il senso di sazietà viene raggiunto prima e qualunque eccesso a tavola causerebbe disturbi gastrici difficilmente tollerabili, come vomito e diarrea. La tasca gastrica è collegata direttamente con il tratto di intestino tenue. ll cibo, non transitando più nello stomaco e nella prima parte dell’intestino, viene malamente assorbito. In questo modo si riduce il numero delle calorie assorbite ma anche quello delle vitamine e del ferro.  E così si spiega l’alto rischio di anemia successivo all’operazione.

«Il nostro studio - scrivono i ricercatori - suggerisce che un follow-up con esperti di chirurgia bariatrica dopo più di 5 anni dall’operazione può ridurre il rischio di anemia a lungo termine. Questi risultati dimostrano l’importanza della valutazione da parte degli esperti delle carenze nutrizionali dopo il bypass gastrico e degli integratori di vitamine e minerali».

Tratto da: Healthdesk, 06 ottobre 2017