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Diabete 2. I primi campanelli di allarme visibili giā a 8 anni

Il campanello d’allarme per il diabete di tipo 2 in età adulta comincia a suonare già a 8 anni. Nel senso che già a quell’età potrebbero comparire i primi segnali del rischio di sviluppare la malattia metabolica decenni più tardi, anche 50 anni dopo.

È quanto sostengono gli autori di uno studio appena pubblicato su Diabetes Care che hanno utilizzato un nuovo metodo per individuare molto precocemente le persone maggiormente inclini al diabete.

È noto che esiste una predisposizione genetica al diabete. Ma è difficile sapere con largo anticipo se quella inclinazione si trasformerà o meno in una patologia.

Gli scienziati hanno trovato il modo di calcolare l’impatto del rischio genetico sul metabolismo raccogliendo dati su 229 indicatori metabolici tra cui lipoproteine, colesterolo, trigliceridi, aminoacidi, glicoproteine acetili e altri. L’analisi è stata condotta su un campione di oltre 4mila persone sottoposte a esami del sangue a 8, 16, 18, e 25 anni.

La metodologia usata per l’indagine è chiamata metabolomica. Si tratta di studiare le impronte chimiche lasciate da specifici processi cellulari in piccole molecole presenti nel sangue. Questo esame specifico permette di riconoscere i segnali precoci del diabete 2.

«Sapevamo che il diabete non si sviluppa da un giorno all'altro. Ciò che non sapevamo è quanto presto diventino visibili i primi segni dell'attività della malattia e quali fossero questi primi segnali. Siamo riusciti a saperlo osservando gli effetti della predisposizione genetica al diabete di tipo 2 in età adulta sui dati indicatori del metabolismo raccolti durante la prima infanzia», ha dichiarato Joshua Bell tra i principali autori dello studio.

Tra i segnali più indicativi e precoci individuati dallo studio c’è la variazione dei livelli di colesterolo nei bambini di 8 anni. Un’anomalia del genere in così giovane età non è mai una sentenza di condanna. Quelle piccole alterazioni del metabolismo aumentano le probabilità di sviluppare il diabete 2 in età adulta ma a quel punto della vita si avrebbe tutto il tempo per poter evitare l’insorgere della malattia.

«I nostri risultati riconoscono le variazioni nel metabolismo lipidico dell’Hdl come uno dei primi segnali del diabete di tipo 2, insieme a livelli più elevati di aminoacidi a catena ramificata e livelli infiammatori. Questi segnali sono evidenti nell'infanzia già all'età di 8 anni, decenni prima dell'inizio clinico della malattia», scrivono gli autori dello studio.

L’importanza della scoperta non può sfuggire. “The sooner, the better”. Individuare con così largo anticipo gli individui più a rischio di sviluppare la malattia consentirebbe di pianificare interventi precoci per deviare in tempo il corso degli eventi.

«Questi risultati aiutano a ricostruire i meccanismi biologici dello sviluppo del diabete e riconoscere le caratteristiche che possono essere individuate con molto anticipo per prevenire l'insorgenza della malattia e le sue complicanze. Si tratta di un aspetto importante perché gli effetti dannosi della glicemia, come le malattie cardiache, non sono esclusivi delle persone con diabete diagnosticato ma si estendono in misura minore a gran parte della popolazione», conclude Bell.

Tratto da: Healthdesk, 02 luglio 2020