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C.F. 98152160176

Riflessioni sulla denervazione renale con i risultati dello studio RADIANCE-HTN TRIO

In pazienti con pressione arteriosa non controllata dopo 2 mesi nello studio RADIANCE-HTN TRIO, è stata ottenuta un’ulteriore riduzione pressoria a 6 mesi utilizzando un regime antipertensivo standard, con l'aggiunta di un minor numero di farmaci antipertensivi nel braccio di denervazione renale rispetto al braccio di controllo. Sono questi i risultati di un'analisi presentata in occasione del TCT 2021. Lo studio RADIANCE-HTN TRIO ha incluso 136 pazienti con pressione arteriosa non controllata nonostante l'uso di almeno tre farmaci antipertensivi (la media era quattro al basale). Per lo studio, tutti i pazienti sono stati passati ad una pillola combinata a dose fissa contenente tre farmaci - un calcioantagonista, un bloccante del recettore dell'angiotensina ed un diuretico tiazidico - e quelli che hanno continuato ad avere pressione arteriosa non controllata dopo 4 settimane sono stati randomizzati alla denervazione utilizzando il sistema Paradise o a ricevere una procedura simulata. I principali risultati dello studio, già divulgati ad inizio anno, hanno mostrato che la denervazione renale determinava a 2 mesi una riduzione di 4.5 mmHg superiore in termini di pressione sistolica ambulatoriale diurna (l'endpoint primario) rispetto al controllo, pur in presenza di un'elevata aderenza al farmaco in entrambi i gruppi. Per questa nuova analisi, il fatto che i pazienti e i medici siano rimasti all'oscuro dell'assegnazione del trattamento da 2 a 6 mesi ha permesso ai ricercatori di valutare potenziali differenze nell'implementazione e negli effetti di un protocollo di escalation farmacologico standardizzato e graduale per i pazienti la cui pressione arteriosa non era ancora controllata. I pazienti sono stati valutati mensilmente durante quel periodo e, in caso di persistenza di elevati valori pressori, ulteriori farmaci antipertensivi venivano aggiunti in terapia. La prima fase di escalation ha comportato l'uso di spironolattone, ed altri farmaci venivano aggiunti in sequenza se necessario. I risultati hanno mostrato che la pressione media delle 24 ore e clinica a 6 mesi era comparabile tra i pazienti che avevano subito denervazione con il sistema Paradise (ReCor Medical) e quelli che avevano ricevuto la procedura simulata, ma quelli nel braccio di denervazione non hanno necessitato dell'aggiunta di altrettanti farmaci antipertensivi rispetto al gruppo controllo (media +0.7 vs +1.1 rispetto al basale; P=0.045). Sebbene il numero medio di farmaci aggiunti fosse inferiore nei pazienti randomizzati alla denervazione, differenza riconducibile ad un uso minore di spironolattone (40.0% vs 60.9%; P=0.017), il numero medio di antipertensivi utilizzati a 6 mesi non era diverso tra i gruppi denervazione e controllo (3.8 vs 4.1; P=0.078). L'aderenza ai farmaci è rimasta elevata in entrambi i gruppi. Sebbene i valori pressori clinici e del monitoraggio delle 24 ore fossero statisticamente simili tra i due gruppi, i pazienti nel braccio di denervazione rispetto al gruppo di controllo hanno mostrato una maggiore riduzione pressoria media (-4,28 mmHg) nelle letture domiciliari dopo correzione per valori pressori basali e per numero di antipertensivi assunti (P=0.027). Anche se i pazienti sono stati valutati regolarmente, i tassi di controllo pressorio sono rimasti al di sotto del 50%. Inoltre, la durata nel tempo dell’effetto della denervazione renale non può essere desunto dall’analisi presentata. I risultati offrono uno sguardo sulle potenzialità di un nuovo approccio farmaco invasivo alla gestione dell'ipertensione resistente e rinforzano un concetto emergente sulla denervazione renale, ossia che la procedura sia complementare e non sostitutiva rispetto ad una buona terapia medica e ad uno stile di vita sano.

Fonte: TCT Congress 2021.

Tratto da: Cardiolink, 17 novembre 2021