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Trapianti, intervento innovativo. Salva donna di 58 anni

Autotrapianto di isole pancreatiche per prevenire il diabete dopo asportazione completa del pancreas. Boggi: "Ora si riattivi quanto prima il laboratorio dell'Aoup per l'estrazione a scopo di trapianti".

Il centro trapianti di Pisa mette a segno un altro intervento innovativo, eseguendo un autotrapianto di isole pancreatiche su una paziente di 58 anni affetta da un tumore maligno della testa del pancreas che infiltrava i vasi mesenterici superiori (sia vena che arteria) per evitare l'insorgenza del diabete post chirurgico. La donna dopo avere completato con successo i cicli previsti di chemioterapia è stata operata per asportare il cancro con una asportazione completa del pancreas con resezione di un segmento di arteria e vena mesenterica superiore e successiva ricostruzione vascolare. "Da anni - osserva Ugo Boggi, direttore della Unità operativa di Chirurgia Generale e Trapianti dell'Aoup - afferiscono presso il nostro centro, numerosi pazienti (anche dall’estero) affetti da tumori al pancreas che infiltrano i vasi mesenterici superiori (in particolare l’arteria) e che necessitano di un'asportazione totale del pancreas nonostante il tumore sia localizzato solo nella porzione della testa per i rischi legati a una possibile fistola pancreatica. Eseguiamo circa 200 resezioni pancreatiche ogni anno e nel tempo abbiamo perfezionato la tecnica di resezione vascolare. Grazie anche alle cure oncologiche questi pazienti hanno raggiunto in alcuni casi una sopravvivenza superiore ai 5 anni dopo l’intervento chirurgico. Purtroppo, dopo l’asportazione completa del pancreas si instaura un diabete instabile gravato da episodi di ipoglicemia alternati a picchi di iperglicemia che comportano difficoltà nella gestione a domicilio. Per questo motivo è stato ideato l’autotrapianto delle insule pancreatiche allo scopo di mitigare gli effetti correlati all’asportazione completa del pancreas e permettere un miglior controllo glicemico nel periodo post-operatorio".

Grazie alla collaborazione già attiva da alcuni anni con il Laboratorio cellulare dell’ospedale di Ginevra, durante l’intervento chirurgico viene prelevata la porzione sana del pancreas (corpo e coda) e inviata in Svizzera dove viene processata per estrarre le insule pancreatiche, responsabili della produzione degli ormoni implicati nel controllo glicemico. All'intervento chirurgico, eseguito con successo il 22 febbraio scorso, hanno partecipato il dirigente medico Linda Barbarello, e le assistenti in formazione Virginia Viti e Veronica Gangi. Il giorno successivo, a seguito di tutti i controlli di qualità previsti in questi casi, la paziente è stata sottoposta all’autotrapianto di insule pancreatiche. La procedura è stata eseguita dai medici Roberta Pisano e Carlo Lombardo, mediante l’infusione delle insule nella vena porta tramite un catetere vascolare percutaneo sotto guida ecografica. A distanza di due settimane la paziente sta bene e non ha mai avuto episodi di scompenso metabolico. Anzi, ha assicurato Piero Marchetti, direttore della sezione dipartimentale Endocrinologia e Metabolismo dei Trapianti d’Organo e Cellulari dell'Aoup, "le glicemie si sono mantenute nei limiti con un minimo fabbisogno insulinico che nei prossimi giorni verrà azzerato". Si tratta, ha concluso Boggi, "di un progetto innovativo che si basa sull’esperienza, clinica e di ricerca, voluta nel nostro ospedale dal compianto professor Renzo Navalesi e sviluppata in modo straordinario dal professor Piero Marchetti: considerate le indubbie potenzialità di questo tipo di trapianto, assolutamente mini-invasivo, auspichiamo che il laboratorio dell'Aoup per l’estrazione delle isole pancreatiche a scopo di trapianto possa essere riattivato quanto prima".

Tratto da La Nazione, 12 marzo 2022