Diabesitā la malattia del terzo millennio
Diabesità è un termine coniato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sottolineare la ormai comprovata correlazione tra diabete mellito di tipo 2 ed obesità. La sfida principale è data proprio dai numeri crescenti, come spiega il presidente della Associazione medici diabetologi, Riccardo Candido.
Diabesità, una sola parola per due malattie croniche, diabete e obesità che, insieme, innescano un circolo vizioso in cui una alimenta l’altra, ampliando il quadro clinico del paziente e portando allo sviluppo di più patologie, tra cui la sindrome metabolica e le malattie vascolari correlate. Diabesità è un termine coniato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sottolineare la ormai comprovata correlazione tra diabete mellito di tipo 2 ed obesità. Si tratta di una vera e propria pandemia se si considera che, secondo i dati dell’OMS, il numero di persone in sovrappeso nel pianeta è raddoppiato dal 1980.
Oggi più di 600 milioni di adulti sono obesi e l’International Diabetes Federation di recente ha comunicato che il numero dei diabetici è destinato a salire: dagli attuali 246 milioni a 380 milioni nel 2025. L’Italia, con un tasso di obesità del 10% è uno dei paesi europei più colpiti da questo fenomeno, con importanti conseguenze sulla qualità della vita dei pazienti e sulla spesa sanitaria.
La sfida principale è data proprio da questi numeri crescenti, come evidenzia il presidente della Associazione medici diabetologi, Riccardo Candido: “C’è un progressivo aumento del numero di persone con diabete e anche con obesità. Poi ci sono coloro che sviluppano diabete e obesità insieme e questo comporta non solo un problema di salute con una risposta a questi bisogni, ma il dover intervenire in ottica di prevenzione. Altrimenti con questi numeri non riusciremo a dare una risposta adeguata sia in termini organizzativi, sia in termini di sostenibilità del sistema sanitario perché non ci saranno le risorse per garantire una cura a tutti”.
Per contrastare queste due malattie e prevenirle è necessario modificare soprattutto lo stile di vita: “Sono patologie legate agli stili di vita tipici della nostra società oltre che ovviamente a una predisposizione genetica che in genere è sempre presente quando parliamo di patologie croniche come obesità e diabete”, spiega il presidente AMD.
Tuttavia, come sostiene lo specialista, obesità e diabete sono due patologie differenti anche se a volte coesistono nella stessa persona. Non necessariamente le persone con diabete hanno un’obesità e quelle con obesità hanno il diabete. I dati mettono comunque in luce che sono in aumento anche i casi di diabesità.
Inoltre, come sottolinea Candido, “soprattutto i pazienti in cui diabete e obesità si associano ad altre cronicità di tipo cardiovascolari, polmonari, reumatologiche, renali. Queste persone sono circa il 30% del totale delle persone, che, in termini di assistenza, gravano maggiormente. Quindi se vogliamo realmente impattare in termini di salute di qualità di vita e di sostenibilità del nostro sistema sanitario dobbiamo lavorare integrando le diverse figure specialistiche. Se riusciamo a creare un modello organizzativo in cui ci sia integrazione tra diversi professionisti si può dare una risposta organica riducendo lo sviluppo di complicanze”.
Gli specialisti per il trattamento della diabesità puntano innanzitutto sulla prevenzione quale arma efficace: “Questa è fondamentale. Altrimenti non saremo in grado di sostenere in termini economici la cura per queste persone. Ma se vogliamo realmente dare una risposta impattante in termini di prevenzione, dobbiamo lavorare anche in termini di educazione, di cultura, di miglioramento dell'ambiente e di modifica di quelli che sono i modelli alimentari. Per porre realmente un freno a quei numeri che sono in crescente aumento”, conclude il Presidente AMD.
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Tratto da: Farmacista33, 19 dicembre 2924