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Diabete, a S. Donato innovativa terapia per trattamento piede

Riduce significativamente il tasso di amputazione

All'ospedale San Donato di Arezzo innovativa terapia per il trattamento del piede diabetico. E' quanto annunciato, in una nota, dall'Asl Toscana sud est.

Al San Donato una equipe multidisciplinare guidata da Alessia Scatena, direttore della Uoc diabetologia & malattie metaboliche, ha attivato una innovativa terapia cellulare autologa (prelievo di cellule dal paziente stesso) i cui risultati clinici sono stati anche pubblicati sulla rivista Journal of Clinical Medicine.

"Da alcuni anni - dichiara Scatena -, ci occupiamo di ricerca clinica per la cura dei pazienti diabetici con ischemia critica d'arto ad alto rischio di amputazione, utilizzando una terapia innovativa che si basa su cellule del sangue periferico del paziente stesso: le cellule mononucleate. Abbiamo messo assieme un team di grande livello ed abbiamo condotto uno studio su 76 pazienti la cui situazione non poteva più essere trattata. Questo percorso, durato due anni, ha mostrato un esito clinico positivo nei pazienti con piede diabetico e ischemia critica non rivascolarizzabile, riducendo significativamente il tasso di amputazione e migliorando la sopravvivenza e la guarigione delle ferite. I risultati - continua - ci hanno mostrato un tasso di amputazione più basso nel gruppo trattato con la nuova terapia rispetto al gruppo di controllo, una sopravvivenza a due anni superiore all'80% e un tasso di guarigione dell'86.6%".

"Fatto molto importante - prosegue Scatena -, è che il concentrato cellulare è stato prodotto direttamente in sala operatoria con un sistema point of care dedicato, certificato per terapia cellulare umana (Hematrate Blood Filtration System della Cook Regentec)".

"Questa particolare patologia del piede diabetico è molto più frequente di quello che si può immaginare - conclude -. I numeri in Italia, nonostante siano in miglioramento, evidenziano circa settemila amputazioni agli arti inferiori all'anno. Con questa nostra terapia stiamo agendo proprio per ridurre questi numeri ed evitare traumatiche amputazioni".

Tratto da: ANSA Salute, 28 settembre 2021