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Depressione e diabete legati a doppio filo

La depressione è comune nelle persone con diabete e chi ne soffre è più probabile che tenda a essere sedentario e sia meno propenso a gestire il diabete in modo ottimale.

La depressione è comune nelle persone con diabete e chi ne soffre è più probabile che tenda a essere sedentario e sia meno propenso a gestire il diabete in modo ottimale, peggiorando ulteriormente il suo stato di salute. La depressione ha infatti un impatto importante su tutti gli aspetti della gestione della malattia diabetica, compresi i farmaci, la dieta, lo stile di vita, la gestione dello stress e la cura di sé.

Negli Stati Uniti, i sintomi depressivi nelle persone con diabete di tipo 1 o di tipo 2 sono circa il 30% e l’11% mostra segni di disturbo depressivo maggiore. La depressione inoltre non sembra limitata alle persone con una diagnosi clinica confermata di diabete, dal momento che uno studio del 2021 ha riportato un’associazione positiva tra prediabete e disturbo depressivo maggiore (hazard ratio, HR, 2,66).

Anche se i precisi meccanismi sottostanti rimangano poco chiari, l’associazione tra diabete e depressione sembra essere bidirezionale. Gli esperti hanno proposto che la resistenza all’insulina potrebbe rappresentare un fattore condiviso nella patogenesi sia della depressione che della gravità del diabete, con recenti risultati che mostrano come la resistenza all’insulina poteva portare a un disturbo depressivo maggiore in un follow-up di 9 anni in pazienti senza precedenti di depressione.

I fattori che contribuiscono alla potenziale influenza della depressione sui diabetici includono “poca attenzione alla salute scadenti come poca cura di sé e scarsa aderenza al trattamento, oltre a cambiamenti psicobiologici come la disregolazione del sistema nervoso autonomo e l’aumento dei processi infiammatori dovuti a sintomi depressivi, che possono portare a variazioni glicemiche” secondo uno studio del 2020.

In un altro studio di coorte retrospettivo del 2021, su 36mila pazienti con depressione e diabete appena trattato, una regolare aderenza alla terapia con antidepressivi rispetto a una scarsa aderenza è stata associata a riduzioni del rischio di complicanze microvascolari (8%) e di mortalità per tutte le cause (14%).

Altre ricerche hanno collegato l’uso di antidepressivi a un maggior rischio di sviluppare il diabete. Uno studio di coorte retrospettivo su 90mila partecipanti (45mila nuovi utilizzatori di antidepressivi e 45mila non utilizzatori) ha mostrato che la terapia farmacologica era associata a un aumento del rischio di diabete, sia tempo-dipendente che dose-dipendente (HR aggiustato, aHR, 1,27 per l’uso a breve termine e a basse dosi e aHR 3,95 per l’uso a lungo termine e a dosi elevate).

Altri studi hanno suggerito che le persone con diabete che hanno ridotto il dosaggio o interrotto l’uso di antidepressivi hanno dimostrato livelli di emoglobina glicata (HbA1c) più bassi (P<0,001). Allo stesso modo uno studio di coorte del 2020 su 64mila donne ha mostrato un aumento del rischio di diabete di tipo 2 in quante assumono antidepressivi rispetto alle non utilizzatrici (HR 1,34).

Questi risultati contrastanti evidenziano la necessità di ulteriori ricerche per chiarire la relazione tra il rischio di diabete e l’uso di antidepressivi e sottolineano l’importanza di comprendere la relazione complessa tra diabete, sintomi depressivi e risultati di salute.

Tratto da: Corriere Nazionale, 14 marzo 2022