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Le diete truffa e l'effetto yo-yo attenti a chi promette: "Magri subito"

 

Prima e dopo le feste natalizie si moltiplicano le offerte e le pubblicazioni sui vari metodi per diminuire il peso. Ma gli ultimi studi dimostrano che si tratta spesso di trappole controproducenti.  Ecco come è possibile evitarle:
C'è quella del minestrone, la bio-sofica, quella anti-allergica, dissociata, metabolica, chetogenica, dell'indice glicemico. Ognuna con libri, profeti e testimoni di un dimagrimento veloce, senza sforzi e per sempre. Del resto, è quello che vuole il mercato: rapidità, efficacia e durata del risultato. Peccato che si pensi sempre ai chili in più poco prima della prova costume o subito dopo Natale.
Ed è davvero un peccato perché tutti quei chili persi male, troppo in fretta e soltanto riducendo anche drasticamente l'introito delle calorie sono destinati a ritornarci addosso, in quello che gli esperti chiamano effetto yo-yo. Un effetto che ha anche altri strascichi: secondo recentissime ricerche dell'università della Pennsylvania, pubblicate su The Journal of Neuroscience, i topini sottoposti a restrizioni caloriche dimagriscono, ovviamente, proprio come gli umani, ma sviluppano anche un aumento di corticosterone, l'ormone dello stress, mostrando anche comportamenti depressivi.
Inoltre, a meno che non si leghi alle restrizioni caloriche una adeguata attività fisica, si è condannati a una dieta perenne. "Il meccanismo è elementare - premette Andrea Ghiselli, medico e dirigente di ricerca Inran - se si mangia meno senza aumentare l'attività fisica, che vuol dire anche solo una bella passeggiata, si consuma anche massa magra, muscolo. E poiché il metabolismo basale è legato per buona parte proprio all'attività muscolare, si abbassa anche quello.
Il risultato è che con un metabolismo più basso sei costretto a mangiare sempre meno per non ingrassare".
Soluzioni per perdere qualche chilo ce ne sono tante, indicazioni dietetiche altrettante, ma nessuna può prescindere da un po' di movimento. "Faccio un esempio - continua Ghiselli - prendendo come riferimento un fabbisogno di circa 2000 calorie al giorno. Per dimagrire si può proporre un taglio di 200 calorie al giorno, eliminando dolci, patatine o salatini e alcolici, insieme ad altre 200 calorie consumate in una passeggiata a passo veloce di 30-40 minuti. Quattrocento calorie al giorno si traducono, in dieci giorni, in quattromila calorie, circa mezzo chilo. Se non si consumano questi alimenti bisogna eliminare un po' del necessario, riducendo le porzioni di pane e pasta, formaggi, salumi e grassi da condimento senza sacrificare frutta, legumi e verdura, che dovrebbero essere i pilastri della nostra alimentazione".
Basi della dieta mediterranea, diventata patrimonio Unesco, ma non solo. Qualche giorno fa il New York Times ha riportato con enfasi la modifica del calcolo-punti della dieta Weight Watchers che adesso assegna zero punti a frutta ed alla maggior parte dei vegetali che - dunque - possono essere mangiati a volontà, mentre deve ridursi la quantità degli alimenti lavorati.
Da rivedere al ribasso è anche la componente in grassi nella nostra alimentazione, in continuo aumento se si pensa che la quota di energia da grassi nella nostra dieta oggi è del 37% mentre qualche decennio fa era di quasi dieci punti in meno. "Sono aumentati soprattutto i grassi nascosti - precisa lo specialista - quelli in carni, formaggi, salumi, dolci. Pericolosi perché mentre si tende a prestare attenzione all'olio che si aggiunge all'insalata, difficilmente si pensa la stessa cosa quando si mangia una bistecca. Il consiglio è aumentare la quota di frutta e verdura, assestandoci sulle 5 porzioni consigliate dalle linee guida, per un totale di circa un chilo al giorno. E preferire questi ad altri alimenti, in particolar modo di origine animale".
Tratto da: La Repubblica Salute, ELVIRA NASELLI , 07 dicembre 2010