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Gestori cronicità, in arrivo lettere a pazienti lombardi. Ecco le tipologie

Arrivano oggi le lettere a oltre 3 milioni di pazienti cronici lombardi, chiamati dalle Ats (ex Asl) a scegliere tra l'assistenza del proprio medico di famiglia e quella di un altro ente gestore. Saranno differenziate in cinque tipologie a seconda della gravità di come s'è posto il medico di famiglia di fronte alla nuova modalità di presa in carico.

Le premesse - Dopo la sperimentazione sui Chronic related groups che ha costruito i budget per 11 malattie croniche e ha portato molti camici a organizzarsi in cooperativa per affrontare i nuovi compiti, la Regione ha chiesto ai mmg di scegliere se fare da gestori delle cure ai loro assistiti puntando sul modello-coop per acquistare prestazioni da enti erogatori e magari produrne altre in “casa”, o se diventare co-gestori che, restando come sono, collaborino con l'ente gestore scelto dal paziente nel firmare patto di cura e redigere il piano assistenziale individuale (Pai); terza chance: non fare nulla ed aspettare il Pai trasmesso dal nuovo gestore per personalizzarlo. Con il gestore il paziente firma un patto di presa in carico di un anno, rinnovabile in modo esplicito, e poi il piano assistenziale individuale (Pai) contenente i percorsi di cura, pagato dall'ATS 10 euro al medico che lo redige. I pazienti cronici sono divisi in tre livelli: su 10 milioni di residenti il livello 1 è costituito da 150 mila fragili con bisogni di tipo per lo più ospedaliero, il livello 2 da 1,3 milioni di poli-patologici frequentatori assidui di specialisti e il livello 3 da 1,9 milioni di mono-patologici (es. ipertesi semplici). La delibera DGR 7655 avvia la nuova fase e definisce patto di cura e consenso al trattamento dati personali.

Le lettere. Le comunicazioni di tipo a) e b) prevedono la prosecuzione del rapporto con il mmg, nelle altre tre la scelta tra restare o cambiare gestore è mediata dalle informazioni di un contact center. La lettera a) si rivolge a pazienti mono e polipatologici già seguiti da un medico aderente ai Creg, e avvisa che quest'ultimo -ove diventato gestore- li contatterà per proseguire il rapporto con patto di cura e Pai; la lettera b) va ai pazienti monopatologici, tipo 3 seguiti da un medico di famiglia trasformato in gestore, e li avverte che ne saranno contattati per patto di cura e Pai. La lettera c) avverte i pazienti dei livelli 1 e 2, più gravi, seguiti da mmg accreditati come gestori o cogestori, che possono scegliere tra loro o altre strutture chiamando il contact center, il quale potrà aggiungere notizie su medico-gestore, concorrenti etc senza però mai indirizzare la scelta. Se il paziente gli indica un gestore, il contact center deve avvertire quest'ultimo che ha 5 giorni per chiamare l'assistito. La lettera d) si rivolge a tutti i cronici, lievi e gravi (livelli 1-2-3) che hanno registrato negli ultimi 3 anni dal 50 all'80% delle prestazioni in strutture specialistiche o per l'80% in una sola struttura (super frequent users) indicando quale di queste strutture fa da gestore e invitandoli a rivolgersi al contact center. La lettera e) si rivolge ai pazienti che non hanno medico o struttura di riferimento e propone i gestori sulla base della vicinanza geografica.

Manager e budget - I pazienti possono o meno aderire al nuovo modello, che di fatto semplifica la fruizione di esami periodici. Devono avere la tessera sanitaria attiva perché se ne legga con facilità la storia clinica. Il mmg gestore - che si appoggia su un case manager non medico per coordinare le attività assistenziali mentre può essere lui il clinical manager redattore del Pai - è in partenza interlocutore prioritario per tutti i livelli di gravità della malattia; il mmg cogestore ha una prelazione sul livello 3 meno grave. Lo stanziamento è pari alla media della tariffa Creg di 43 euro pro-capite, moltiplicati per i 3,3 milioni di cronici lombardi, cioè 123 milioni di euro. Al netto dei 10 euro pagati al medico “curante” per redigere il Piano assistenziale individuale, i gestori saranno remunerati dall'Ats, il 50% alla validazione del Pai, il 44% con acconti mensili e il saldo a fine esercizio. Il nuovo modello ha problemi a Milano, dove il 70% dei medici lo avversa, con i sindacati Snami, Smi, Simet contrari. Fimmg, favorevole alla novità, chiede che la redazione del Pai sia affidata a tutti i medici gestori e cogestori indipendentemente dalla gravità del malato: è semmai il mmg ad attivare lo specialista ove determinante per l'assistito.

Tratto da: Doctor33, Mauro Miserendino, 16 gennaio 2018