5permille
Indice generale

La troppa variabilitā rende l'indice glicemico un indicatore poco affidabile

Data di pubblicazione: 12/09/2016

L'indice glicemico, il valore che quantifica la velocità con cui aumenta la glicemia postprandiale, può variare del 20% nello stesso soggetto e del 25% tra un individuo e l'altro per il medesimo alimento, secondo uno studio randomizzato e controllato appena pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition e svolto dai ricercatori del Jean Mayer Usda Human Nutrition Research Center on Aging (USDA HRNCA) alla Tufts University di Medford, Massachusetts.

«I nostri risultati suggeriscono l'inaffidabilità dell'indice glicemico in condizioni altamente standardizzate, dato che ne dimostra l'inaffidabilità nel guidare le scelte alimentari» esordisce la prima autrice Nirupa Matthan, spiegando che se qualcuno assume tre volte la stessa quantità di cibo, la risposta glicemica dovrebbe essere simile ogni volta, cosa che non accade in questo studio. «Sviluppato inizialmente per aiutare i diabetici a controllare la glicemia, l'indice glicemico viene attualmente usato anche nell'etichettatura degli alimenti e come base per diverse diete» scrivono i ricercatori, che hanno sottoposto i partecipanti a sei sessioni di test nell'arco di 12 settimane, invitandoli a consumare in ordine casuale pane bianco come cibo di prova, o una bevanda zuccherata come controllo di riferimento: entrambi gli alimenti contenevano 50 grammi di carboidrati. «I valori di glucosio nel sangue sono stati misurati ripetutamente nelle 5 ore dopo il pasto, e l'indice glicemico è stato calcolato secondo le formule in uso».

Così facendo i ricercatori hanno scoperto che l'indice glicemico medio per il pane bianco era 62 con deviazioni di 15 punti in entrambe le direzioni. Questa variabilità poneva il pane bianco contemporaneamente in tre categorie: indice glicemico basso (da 35 a 55) per 22 partecipanti, intermedio (57-67) per 23 persone e alto (70-103) per 18 individui. Ma non solo. «Abbiamo osservato che in uno stesso individuo la variabilità dell'indice glicemico poteva arrivare fino a 60 punti tra un test e l'altro, cosa che rende questo parametro inaccettabile, specie per l'etichettatura degli alimenti o le linee guida alimentari» conclude Matthan.

Am J Clin Nutr 2016. doi:10.3945/ajcn.116.137208

http://ajcn.nutrition.org/content/early/2016/09/06/ajcn.116.137208.abstract

Tratto da: Doctor33, 12 settembre 2016


<<Inizio | <Precedente | 3944/4306 | Successivo> | Fine>>

Segnala ad un'amica o ad un amicoSegnala ad un'amica o ad un amico    Stampa la paginaStampa la pagina