Degenerazione maculare, nel Regno Unito i medici trovano supporto per l'uso off label di bevacizumab
Il General Medical Council ha dato il proprio sostegno ai medici che prescrivono bevacizumab (Avastin) per la degenerazione maculare legata all'età (AMD), un'indicazione che esula dalla licenza del farmaco, con l'appoggio del Royal College of Ophthalmologists, dopo che il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) ha indicato che il farmaco è sicuro ed efficace quanto i trattamenti autorizzati. Lo scrive sul British Medical Journal l'editorialista Deborah Cohen. Nella sua tanto attesa linea guida clinica sull'AMD, il NICE raccomanda che le persone con sospetta forma tardiva di malattia siano rapidamente inviate a un servizio oculistico per una pronta diagnosi e l'accesso a trattamenti efficaci. Alla conferma della malattia, entro 14 giorni dovrebbe essere prescritto un farmaco anti-fattore di crescita endoteliale vascolare (anti-VEGF). La linea guida riferisce che il comitato di orientamento ha riscontrato un'efficacia clinica e una sicurezza equivalenti tra diversi agenti anti-VEGF (aflibercept, bevacizumab e ranibizumab).
Tuttavia, solo ranibizumab (commercializzato da Novartis come Lucentis) e aflibercept (Eylea, di Bayer) possono ricevere una vera e propria raccomandazione dal NICE, poiché hanno l'autorizzazione all'immissione in commercio per il trattamento dell'AMD, che Roche non ha mai richiesto per bevacizumab. Il NICE si è limitato quindi a suggerire che il medico nel momento di prescrivere il farmaco dovrebbe seguire gli orientamenti professionali pertinenti del General Medical Council prendendo pienamente la responsabilità per la sua decisione, e non tralasciando anche la maggiore economicità di un farmaco rispetto all'altro. «Se i medici collaborano con i pazienti, seguendo le indicazioni cliniche e prendendo le decisioni di prescrizione in buona fede sulla base delle prove e dell'esperienza, un eventuale uso di bevacizumab non ci causerebbe alcun problema, posto che venga sempre ottenuto e documentato il consenso informato» dice Charlie Massey, del General Medical Council. Del resto, un'inchiesta del 2016 aveva stimato che l'uso di bevacizumab per tutte le indicazioni oftalmiche rilevanti avrebbe fatto risparmiare al Sistema sanitario nazionale inglese (NHS) ben 539 milioni di sterline all'anno. Bayer e Novartis, dal canto loro, hanno già minacciato azioni legali contro 12 autorità del NHS che hanno elaborato piani per offrire bevacizumab per trattare patologie oftalmiche.
British Medical Journal 2018. doi: 10.1136/bmj.k344
http://www.bmj.com/content/360/bmj.k344
Tratto da: Doctornews, 30 gennaio 2018