Metformina: un’ottima alleata degli SGLT2 inibitori per la protezione renale
L’associazione tra metformina e inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) potrebbe offrire benefici significativi nella protezione renale e nella riduzione della mortalità nei pazienti con diabete di tipo 2. Uno studio retrospettivo condotto su 45.545 pazienti ha confrontato gli esiti clinici di coloro trattati con soli inibitori SGLT2 rispetto a quelli che ricevevano anche metformina. Dopo il propensity score matching, sono stati analizzati 6.774 pazienti per gruppo, con un follow-up mediano di 1.166 giorni. La terapia combinata ha ridotto significativamente il rischio di mortalità per tutte le cause (hazard ratio aggiustato [aHR] 0.74; 95% intervallo di confidenza [CI], 0.64-0.84) e di progressione della malattia renale (aHR 0.65; 95% CI, 0.48-0.87). Anche considerando la mortalità come rischio concorrente, la protezione renale è rimasta evidente (aHR 0.67; 95% CI, 0.5-0.9). La combinazione di metformina e SGLT2 inibitori ha inoltre ridotto il rischio di ospedalizzazione (aHR 0.93; 95% CI, 0.87-0.99), di danno renale acuto grave (aHR 0.72; 95% CI, 0.54-0.96) e di acidosi metabolica (aHR 0.58; 95% CI, 0.4-0.83), rispetto alla monoterapia con SGLT2. Questi risultati supportano l’uso della metformina in associazione agli inibitori SGLT2 come strategia terapeutica di prima linea per i pazienti con diabete di tipo 2, indipendentemente dal controllo glicemico o dal profilo di rischio cardio-renale.
Fonte: Agur T et al. Cardiovasc Diabetol. 2025;24:97. doi.org/10.1186/s12933-025-02643-6.
Tratto da: Cardiolink, Martina Chiriacò, 18 marzo 2025