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Un buon controllo della glicemia riduce il rischio di resistenza batterica nei diabetici

Un esperimento, condotto su animali da laboratorio, ha dimostrato che un efficace controllo glicemico può prevenire l'insorgenza di ceppi resistenti.

Le persone con diabete tendono a contrarre più infezioni rispetto ai non diabetici. Ciò è in parte dovuto al fatto che i diabetici hanno un eccesso di glucosio (iperglicemia) nel sangue circolante, che favorisce la crescita batterica. Il diabete sopprime anche il sistema immunitario, la qual cosa rende difficile combattere le infezioni. Questi fattori possono aumentare il rischio di sviluppare infezioni batteriche della pelle e dei tessuti molli, inclusi tendini e legamenti. Queste infezioni possono diventare anche  così gravi da richiedere l'amputazione di dita del piede, dell’intero piede o di altre estremità.

Le infezioni cutanee e tissutali diabetiche sono spesso curate con antibiotici, ma i batteri resistenti ai farmaci sono una preoccupazione crescente. Nelle persone con diabete il batterio Staphylococcus aureus è la causa più comune di tali infezioni, però i rapporti esistenti tra diabete, infezioni batteriche e resistenza agli antibiotici non sono mai stati chiariti del tutto.

Per questa ragione Un team di ricerca guidato dagli infettivologi Brian Conlon e Lance Thurlow dell'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill ha deciso di approfondire l’argomento. Gli scienziati hanno iniziato provocando infezioni cutanee con S.aureus in topi diabetici e non diabetici. Tutti i topi hanno poi ricevuto quattro trattamenti al giorno con l'antibiotico rifampicina, ben sapendo che S.aureus è incline a sviluppare una rapida resistenza a questo farmaco. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Science Advances. Un giorno dopo la fine del trattamento con rifampicina, i ricercatori hanno scoperto che i livelli di S.aureus erano significativamente più elevati nei topi diabetici rispetto a quelli non diabetici. Ciò era previsto, poiché il diabete può favorire la crescita batterica. Ma gli scienziati hanno anche scoperto che i topi diabetici avevano sviluppato una rapida resistenza all'antibiotico in un periodo di soli quattro giorni. Al contrario, non sono stati osservati segni di resistenza agli antibiotici nei topi non diabetici. Ulteriori studi hanno dimostrato che quando emergono ceppi di S.aureus resistenti agli antibiotici, il loro numero aumenta rapidamente durante il trattamento.

I ricercatori hanno valutato diversi fattori che potrebbero favorire lo sviluppo di questa maggiore resistenza ai farmaci, e hanno scoperto che nei topi con diabete le cellule immunitarie mal funzionanti contribuiscono all'emergere della resistenza ai farmaci. Tuttavia, è molto più incisivo l’impatto dell’iperglicemia.

In un esperimento finale, gli scienziati hanno valutato gli effetti di un controllo più efficiente della glicemia, somministrando dosi giornaliere di insulina a topi diabetici. Questo trattamento ha normalizzato solo in modo parziale la glicemia, riducendo tuttavia in modo significativo l'insorgenza di ceppi batterici antibiotico-resistenti. Nel complesso, i risultati suggeriscono che anche un controllo parziale della glicemia può aiutare a combattere la resistenza agli antibiotici.

«La resistenza batterica agli antibiotici e la sua diffusione non sono associate solo alla prescrizione di farmaci, spesso abusata, ma anche allo stato di salute di coloro che assumono gli antibiotici» afferma Conlon. «Il controllo della glicemia assume quindi maggiore importanza. Quando abbiamo somministrato insulina ai nostri topi, siamo stati in grado di riportare la loro glicemia alla normalità e non abbiamo avuto questa rapida proliferazione di batteri resistenti». I risultati suggeriscono che un controllo migliorato della glicemia potrebbe aiutare a prevenire l'insorgenza di batteri resistenti ai farmaci nelle persone con diabete.

Tratto da: corriere.it salute, Pietro Amante, 01 aprile 2025