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Modena, recupera la vista con impianto innovativo iride artificiale

Grazie a tre interventi di ricostruzione oculare, e con l’impianto di un’iride artificiale, un uomo di 38 anni è tornato a vedere dopo un grave incidente. La delicata operazione è stata eseguita al Policlinico di Modena dall’equipe di Oculistica diretta da Luigi Chiarini.

Il primo intervento, di stabilizzazione, è stato eseguito nel 2023, il secondo circa un mese dopo e l’ultimo, per l’impianto dell’iride artificiale, alcune settimane fa. “Il paziente sta bene e nei primi giorni dopo l’intervento il paziente aveva già recuperato la vista sino ai 3/10 senza correzione”, riferisce l’ospedale. Il 38enne si chiama Simone Reggiani ed è di Camposanto. “Nel luglio del 2023 ho avuto un grave infortunio domestico che ha compromesso seriamente il mio occhio -racconta- una scatola di plastica mi ha perforato il globo oculare. Fin da subito mi è stato detto che le possibilità di salvare l’occhio erano minime. Eppure, nessuno ha mai mollato”.

A causa dell’incidente l’uomo aveva perso gran parte delle strutture interne dell’occhio, tra cui iride e cristallino, con una prognosi molto severa. In un primo momento, Reggiani era stato sottoposto a un immediato intervento di sutura della ferita, per preservare la struttura del bulbo oculare ed evitare gravi infezioni. “Dopo 10 giorni senza complicazioni -racconta ancora il 38enne- si è aperta la possibilità di un trapianto di cornea e incredibilmente c’era ancora retina. Da lì è iniziato un percorso che mi ha portato non solo a salvare l’occhio, ma anche a recuperare parzialmente la vista grazie all’impianto di iride e cristallino artificiale”. Per l’occhio del 38enne è stato utilizzato un dispositivo innovativo, spiega il Policlinico di Modena, pieghevole e in materiale acrilico, totalmente biocompatibile con i tessuti oculari, che può essere iniettato da una piccola incisione di circa 5 millimetri e che viene fissato alle pareti dell’occhio con suture non riassorbibili.

“Oggi posso dire che la mia qualità di vita è cambiata radicalmente -aggiunge Simone- non vivo più con la paura di avere un solo occhio funzionante. Questo per me significa libertà, serenità e un’enorme riconoscenza verso chi ha reso possibile tutto questo”. Soddisfatti gli oculisti che hanno seguito le varie fasi della ricostruzione, Tommaso Verdina e Gianluca Scatigna. “Per la prima volta abbiamo effettuato questo intervento qui al Policlinico -sottolineano- si tratta di una procedura molto delicata e complessa che necessita di una significativa competenza e che viene effettuata in pochi centri a livello nazionale. Grazie a questa metodica di ricostruzione oculare siamo riusciti a ridare la vista a un paziente che, altrimenti, l’avrebbe persa dall’occhio sinistro”. Il paziente verrà ulteriormente monitorato nelle prossime settimane fino alla completa stabilizzazione del quadro.

Tratto da: Salute Domani, 22 aprile 2025