Malattie oculari e pazienti fragili: necessario agire per garantire i colliri essenziali
Una voce comune si alza dal mondo delle associazioni: garantire il collirio ai pazienti fragili non è solo un atto clinico, ma un gesto di civiltà, di prevenzione e di giustizia sociale.
Alla luce delle segnalazioni raccolte negli anni e delle difficoltà sempre più diffuse tra i pazienti più fragili, il Comitato Macula lancia un appello urgente alle istituzioni: è necessario garantire l’accesso gratuito o rimborsato a determinati colliri essenziali, almeno per i pazienti fragili. Si tratta di un presidio fondamentale per prevenire infezioni e complicanze dopo interventi oculari o terapie invasive, come le iniezioni intravitreali o la chirurgia della cataratta.
Il Comitato Macula è la prima associazione italiana di pazienti affetti da maculopatie o retinopatie, nata nel 2019 per dare voce, indirizzo e tutela a tutti coloro che convivono con queste patologie.
“Dopo ogni iniezione intravitreale, che viene somministrata a pazienti con maculopatia, è necessario utilizzare un collirio antibiotico per almeno una settimana, per prevenire infezioni oculari. Lo stesso vale per chi viene operato di cataratta: per tre mesi deve mettere un collirio protettivo per la cornea”, spiega il presidente Massimo Ligustro. “Ma oggi questi colliri non sono passati dal Servizio Sanitario, e pazienti con pensioni minime o gravi difficoltà economiche – spesso anziani e soli – rinunciano a comprarli. Il costo medio è di circa 38 euro: troppo per chi vive con 500 euro al mese”.
Il problema si aggrava nelle persone con diabete, che già presentano un rischio aumentato di infezioni oculari. “Se una persona è diabetica e ha anche una maculopatia, è un soggetto fragile. E se dopo un intervento non mette il collirio perché non può permetterselo, il rischio di infezioni aumenta notevolmente. Questo non solo mette a rischio la vista, ma espone il paziente a nuove visite, cure aggiuntive, ricoveri: tutto a carico del Servizio Sanitario Nazionale”, prosegue Ligustro.
Il Comitato Macula chiede quindi che venga riconosciuta la prescrivibilità gratuita del collirio post-operatorio o post-terapia per pazienti fragili (persone con diabete, anziani, pazienti affetti da maculopatia); si applichi in oftalmologia lo stesso criterio già in uso in cardiologia o diabetologia, dove i farmaci salvavita sono garantiti dal SSN e si avvii una riflessione urgente sull’equità di accesso ai farmaci oftalmici, che non possono essere lasciati a carico del solo paziente.
Sull’argomento interviene anche FAND – Associazione Italiana Diabetici, attraverso la sua presidente Manuela Bertaggia: “Accogliamo e condividiamo l’appello del Comitato Macula, che ringraziamo per il costante impegno a tutela anche delle persone con diabete complicato, affette da maculopatie, retinopatie o glaucoma. Auspichiamo che i colliri indicati, fondamentali per la prevenzione delle infezioni post-terapia, possano essere presto resi accessibili a tutte le persone che ne hanno reale necessità.”
Anche Cittadinanzattiva, attraverso la Responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici e Rari, Tiziana Nicoletti, esprime il proprio sostegno all’iniziativa: “Come Cittadinanzattiva, ribadiamo la necessità urgente di garantire l’accesso su tutto il territorio ai colliri. Cittadinanzattiva sostiene l’appello del Comitato Macula: ogni vista salvata è un investimento che riduce i costi a lungo termine e una scelta conveniente per il Servizio Sanitario Nazionale. Ma soprattutto, è un diritto da garantire a tutti i cittadini.”
“Una vista salvata grazie a un collirio è un costo evitato per il sistema e un diritto garantito a chi è più debole. Chiediamo che almeno nei casi di fragilità clinica il collirio venga passato. Non farlo, oggi, è un atto di ingiustizia sanitaria”, conclude Ligustro.
Tratto da: Sanità33, 14 maggio 2025