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Diabete: vantaggi dell’insulina a somministrazione settimanale, il punto di vista di AMD

A descrivere i principali vantaggi dell’ultima formulazione dell’ormone che ha ricevuto di recente il via libera da parte dell’Agenzia italiana del farmaco è Riccardo Candido, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi.

L’insulina a somministrazione settimanale si è mostrata efficace sia in termini di riduzione della emoglobina glicata, sia in termini di tempo nell’intervallo target. Accanto a questo, la somministrazione dilatata nel tempo offre un vantaggio sia per il paziente, che vede migliorare l’aderenza alla terapia, che per eventuali caregiver, ai quali si risparmia una somministrazione che può essere anche giornaliera. A descrivere i principali vantaggi dell’ultima formulazione dell’ormone che ha ricevuto di recente il via libera da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) è Riccardo Candido, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD).

A Doctor33, Candido sottolinea che accanto ai benefici clinici per le persone con diabete di tipo 2 relativamente ai parametri di monitoraggio della glicemia, “la formulazione a somministrazione settimanale non aumenta il rischio di ipoglicemie. Anzi – osserva –, in alcuni studi ha mostrato anche una riduzione del rischio di andare incontro a episodi ipoglicemici, tra i diabetici”. Per quel che riguarda i vantaggi per la qualità di vita del paziente, il presidente dell’AMD spiega che “il numero di somministrazioni di insulina, nella pratica clinica, è direttamente correlato alla non aderenza e ad una maggiore probabilità che la persona si modifichi la dose prescritta dal team diabetologico. Quindi – prosegue – la semplificazione della terapia, oltre che a migliorare, nella quotidianità, la gestione della malattia, ha un risvolto clinico perché aumenta l’aderenza alla terapia e quindi il controllo glicemico”.

L’auspicio, ora, è che le regioni si allineino tutte nel più breve tempo possibile alla decisione dell’AIFA. Secondo Candido, infatti, “in Italia esistono 21 sistemi sanitari diversi, ognuno con le proprie regole e con i propri tempi. Noi come società scientifica, insieme alle associazioni di persone con diabete, ci auguriamo che i processi a livello regionale vengano snelliti, in modo che non ci siano tempistiche lunghe e differenze tra le regioni nell’accesso a questa nuova formulazione dell’ormone”. In questo senso, è importante il lavoro dell’Associazione, non solo a livello nazionale, nell’ambito del quale dialoga continuamente con l’AIFA, “ma anche a livello regionale – conclude il presidente dell’AMD –, con i nostri direttivi e presidenti regionali, il cui compito è quello di farsi parte attiva con le istituzioni locali, al fianco dei pazienti, per garantire un accesso equo ai medicinali su tutto il territorio nazionale”.

Tratto da: Doctor33, 19 maggio 2025