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Dislipidemie: nuove linee guida ESC per un approccio più mirato e tempestivo

Presentato a Madrid l’aggiornamento ESC/EAS: SCORE2 per stimare meglio il rischio cardiovascolare e focus su terapie, inclusi gli anticorpi monoclonali, per ridurre in modo più efficace il colesterolo.

Come è stato sottolineato in occasione della presentazione dell’aggiornamento, il primo aspetto fondamentale è riuscire a stimare con esattezza il rischio cardiovascolare del paziente. Per questo motivo è stato proposto lo SCORE 2, uno strumento recente e ben validato per valutare il rischio a 10 anni di eventi clinici maggiori legati all’aterosclerosi, fatali o non fatali, nelle persone senza malattia cardiovascolare nota. Le nuove indicazioni includono anche un elenco aggiornato di condizioni demografiche, cliniche e di biomarcatori selezionati per identificare i modificatori di rischio.

“È fondamentale inquadrare il paziente in maniera precisa”, nota Grimaldi. “Purtroppo le carte del rischio sono sottoutilizzate. Spesso, nei nostri pazienti, il rischio è sottostimato, per questo invito a utilizzare le carte del rischio, perché ogni livello di rischio richiede un trattamento preciso e un target preciso”.

Come sottolinea l’esperto, le linee guida svolgono anche il ruolo fondamentale di garantire un uso ottimale e omogeneo delle terapie, garantendo al paziente il miglior trattamento, ovunque esso si trovi.

Anticorpi monoclonali: strumento fondamentale per abbassare il colesterolo

L’aggiornamento delle linee guida ESC/EAS sulle dislipidemie evidenzia l’importanza di un approccio precoce ed efficace nei pazienti ad altissimo o estremo rischio.

“Ad oggi conosciamo molto bene il potere relativo di ogni farmaco, sappiamo di quanto ogni terapia abbassa il colesterolo”, sottolinea Grimaldi. “Gli anticorpi monoclonali sono in grado da soli di abbassare il colesterolo del 60% e in associazione possono addirittura arrivare all’80% e oltre. In caso di pazienti con un evento cardiovascolare, le linee guida indicano di iniziare immediatamente una terapia di associazione con statina ed ezetimibe. Se però il paziente è già trattato con la statina ed è lontano dal suo target di livelli di colesterolo, potrebbe essere fondamentale iniziare quanto prima l’associazione anche con gli anticorpi monoclonali, farmaci molto efficaci che garantiscono un’ottima persistenza terapeutica”.

Tratto da: Quotidiano Sanità, 23 settembre 2025