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Strategie alimentari da adottare in caso di sindrome metabolica

Le strategie alimentari per il trattamento della sindrome metabolica sono in fase di studio continuo e attualmente sono ritenuti approcci efficaci le diete basate sul bilancio energetico, il modello alimentare mediterraneo, gli acidi grassi omega-3, la capacità antiossidante totale e la frequenza dei pasti. Inoltre, il tipo e la percentuale di carboidrati, l'indice glicemico o carico glicemico, e il contenuto di fibre alimentari sono alcuni degli aspetti più rilevanti relativi alla resistenza all'insulina e alla tolleranza al glucosio, importanti comorbidità della sindrome metabolica. Infine, sono oggi un obiettivo di ricerca scientifica di tutto il ruolo molecolare di specifici composti bioattivi nutrizionali. L'IMDEA Food Institute di Madrid in questo articolo riassume alcuni degli approcci dietetici più rilevanti e i composti bioattivi impiegati nel trattamento della sindrome metabolica oggi. Tra i diversi studi di intervento nutrizionale, una riduzione di 500-600 kcal al giorno del fabbisogno energetico è una strategia consolidata, che ha dimostrato di essere efficace nella riduzione del peso, ma che presenta la sfida non risolta del mantenere la perdita di peso nel corso del tempo. Tagli calorici vanno operati a scapito dei cibi ad alto carico glicemico, tra cui le bevande zuccherate, bibite, biscotti, dolci, caramelle, succhi di frutta e altri alimenti che contengono elevate quantità di zuccheri aggiunti, ed è importante l'assunzione di 250 mg di Epa + Dha al giorno. Resta valida la raccomandazione dell'Oms per il consumo di frutta e verdura (alimenti ad alto Tac, total antioxidant capacity) per la popolazione generale, ovvero un minimo di 400 g al giorno e l'utilizzo di spezie per mantenere il sapore riducendo il sale. Tra i composti bioattivi, flavonoidi e vitamine e antiossidanti sono alcuni dei composti più studiati e quelli che hanno dimostrato potenziali effetti positivi sulla sindrome metabolica sono: l'ascorbato, l'idrossitirosolo, la quercetina, il resveratrolo, il tocoferolo, le catechine e le antocianine. La sfida della ricerca resta quella di introdurre questi composti bioattivi nei modelli nutrizionali personalizzati al fine di ottenere i maggiori benefici per la prevenzione e il trattamento di questa malattia attraverso la nutrizione.

Per approfondimenti:

Dietary Strategies Implicated in the Prevention and Treatment of Metabolic Syndrome.de la Iglesia R, Loria-Kohen V, Zulet MA, Martinez JA, Reglero G, Ramirez de Molina A. Int J Mol Sci. 2016 Nov 10;17(11).

Tratto da:Nutrizione33, Silvia Ambrogio, 24 novembre 2016