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C.F. 98152160176

L’utilizzo della metformina si associa a una riduzione della mortalità nelle persone con diabete affette da SARS-CoV-2

Questo studio recentemente pubblicato su Frontier in Endocrinology da Andrew B. Crouse (University of Alabama, Birmingham, AL; USA) e coll. è un’analisi retrospettiva dei dati di cartelle cliniche elettroniche riferibili a 25.326 persone testate per la COVID-19 tra il febbraio e l’ottobre 2020 presso l’University of Alabama Hospital di Birmingham.

L’outcome primario era rappresentato dal tasso di mortalità in persone positive per COVID-19 in correlazione con altre patologie concomitanti. L’associazione fra mortalità e altre comorbilità è stata analizzata utilizzando il metodo di regressione logistica lineare semplice e multipla.

Il rischio di contrarre la COVID-19 è risultato più elevato tra i neri afroamericani (OR 2,6; IC 95% 2,19-3,10; p <0,0001), tra i soggetti obesi (OR 1,93; IC 95% 1,64-2,28; p <0,0001), ipertesi (OR 2,46; IC 95% 2,07-2,93; p <0,0001) e diabetici (OR 2,11; IC 95% 1,78-2, 48; p<0,0001). Nel caso delle persone con diabete, il 92% presentava anche ipertensione arteriosa e il 74% era obeso. La mortalità complessiva negli individui positivi per COVID-19 era dell’11% e il diabete di per sé era associato a un drammatico incremento della mortalità (OR 3,62; IC 95% 2,11-6.2; p <0, 0001) e si dimostrava essere un fattore di rischio indipendente in differenti popolazioni indipendentemente da età, razza, sesso, obesità e ipertensione arteriosa.

L’analisi degli effetti del trattamento sul campione di soggetti diabetici ha evidenziato che l’uso precedente dell’insulina non sembrava influenzare il rischio di mortalità, mentre l’uso di metformina ha ridotto in modo significativo il rischio di morte (OR 0,33; IC 95% 0,13-0,84; p = 0,0210) equiparando il tasso di mortalità dei soggetti diabetici che facevano uso di metformina al tasso di mortalità della popolazione generale positiva per COVID-19 (circa 11%).

L’effetto positivo della metformina si è mantenuto anche quando sono stati esclusi dall’analisi i soggetti con malattia renale cronica o insufficienza cardiaca cronica (OR 0,17; IC 95% 0,04-0,79; p = 0,0231). Inoltre, gli autori hanno analizzato il sottogruppo dei soli soggetti di sesso maschile nell’ipotesi, già in precedenza formulata in altri studi, per la quale le donne traggano particolare beneficio dalla metformina; anche nel sottogruppo dei soggetti maschi si è evidenziata una mortalità significativamente inferiore nei soggetti trattati con metformina (OR 0,28; IC 95% 0,09-0,88; p = 0,0286).

In sintesi, i risultati dello studio suggeriscono che il diabete è un fattore di rischio indipendente associato a un aumento della mortalità nei soggetti affetti da COVID-19 e il trattamento con la metformina si associa a una riduzione della mortalità di circa 3 volte. Tale vantaggio pare essere indipendente da età, sesso, razza, obesità, ipertensione arteriosa, malattia renale cronica e insufficienza cardiaca. La metformina potrebbe quindi essere non solo un farmaco per la gestione dell’iperglicemia ma anche un farmaco in grado di ridurre il rischio di esito avverso in caso di infezione da SARS-CoV-2.

Front Endocrinol (Lausanne). 2021 Jan 13;11:600439. eCollection 2020

Tratto da: aemmedi.it, Alessandra Clerico, 10 febbraio 2021