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L'analisi lipidomica permette di prevedere l'incidenza di diabete e malattie cardiovascolari

La misurazione simultanea di diversi di tipi di lipidi nel sangue, ovvero un'analisi lipidomica, può prevedere il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 (T2D) e malattie cardiovascolari (CVD) più avanti nella vita, secondo un nuovo studio pubblicato su PLOS Biology. «Un tale tipo di previsione precoce effettuato attraverso la profilazione lipidomica può fornire la base per raccomandare interventi su dieta e stile di vita prima che la malattia si sviluppi» spiega Chris Lauber di Lipotype GmbH, Dresda, e dell'Institute for Experimental Virology, Hanover, Germania, primo autore dello studio. L'attuale valutazione del rischio per T2D e CVD si basa in gran parte sull'anamnesi del paziente e sui comportamenti a rischio, nonché sui livelli e sul rapporto tra i due principali lipidi nel sangue, il colesterolo ad alta e bassa densità. Ma il sangue contiene oltre cento altri tipi di lipidi, che si pensa riflettano almeno in parte aspetti del metabolismo e dell'omeostasi in tutto il corpo. Per valutare se una misura più completa dei lipidi nel sangue potesse aumentare l'accuratezza della previsione del rischio, gli autori hanno attinto a dati e campioni di sangue da uno studio longitudinale sulla salute che ha coinvolto oltre 4.000 residenti svedesi sani di mezza età. Gli esperti hanno valutato le concentrazioni di 184 lipidi al basale con la spettrometria di massa. Durante il periodo di follow-up, il 13,8% dei partecipanti ha sviluppato T2D e il 22% ha sviluppato CVD. Gli autori hanno creato un modello di rischio, e hanno raggruppato i partecipanti in sei sottogruppi in base al loro profilo lipidomico. Ebbene, l'analisi ha mostrato che nel gruppo a più alto rischio in base al modello, il rischio di T2D e di CVD era aumentato in maniera considerevole e significativa, mentre era significativamente ridotto nei gruppi a più basso rischio. L'aumento del rischio per entrambe le malattie è risultato indipendente dai fattori di rischio genetici noti e dal numero di anni trascorsi fino all'esordio della malattia. «La lipidomica, in combinazione con la genetica e l'anamnesi del paziente o indipendentemente da esse, può fornire nuove informazioni su quando e perché inizia una malattia e, identificando quei lipidi che contribuiscono maggiormente al rischio, potrebbe rendere possibile l'identificazione di nuovi farmaci» concludono i ricercatori.

PLOS Biology 2022. Doi: 10.1371/journal.pbio.3001561

http://doi.org/10.1371/journal.pbio.3001561

Tratto da: Doctor33, 08 marzo 2022