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Acido folico e vitamine B6 e B12: integrazione associata a ridotta incidenza di sindrome metabolica

L'assunzione di acido folico e vitamine B6 e B12 come integratori ed elevate concentrazioni sieriche sono inversamente associati all'insorgenza della sindrome

L'assunzione ed elevate concentrazioni sieriche di folati, vitamina B6 e vitamina B12 sono inversamente associati all'incidenza di sindrome metabolica tra i giovani adulti, negli USA. È quanto mostra una ricerca condotta seguendo una popolazione di adulti per 30 anni e i cui risultati sono stati pubblicati su JAMA Network Open. Lo studio è stato guidato da Jie Zhu, della Texas State University di San Marcos.

Effetti di folati e vitamine B6 e B12

I folati che si trovano nella dieta o l'acido folico assunto come integratore, insieme a vitamina B6 e vitamina B12, sono nutrienti essenziali per la sintesi dell'acido nucleico, quindi DNA o RNA. Sempre più evidenze, inoltre, suggeriscono che bassi livelli di queste vitamine possono portare ad adiposità, dislipidemia, disfunzione dell'endotelio vascolare, intolleranza al glucosio e resistenza all'insulina, che sono implicati nella patogenesi della sindrome metabolica. Dati da studi clinici hanno mostrato che l'integrazione di acido folico, con o senza vitamina B6 e/o vitamina B12, riduce la pressione sanguigna, migliora la resistenza all'insulina e ha outcome favorevoli sui profili lipidici. Tuttavia, questi studi non esaminano direttamente il rischio di sindrome metabolica, oltre ad essersi concentrati su coorti anziane o popolazioni ad alto rischio cardiovascolare.

La popolazione studiata

La coorte presa in considerazione dai ricercatori texani ha coinvolto 4.414 adulti americani, di cui il 52,8% donne, sui quali sono stati valutati livelli di assunzione e concentrazioni sieriche di folati, vitamina B6 e vitamina B12. I giovani adulti americani sono stati arruolati dal 1985 e il 1986 e seguiti fino al 2015-2016. In particolare, è stata valutata la dieta negli anni zero, sette e 20, oltre a misurare le concentrazioni sieriche di folati, vitamina B6 e vitamina B12, esaminati agli anni zero, sette e 15, in un sottogruppo di 1.430 partecipanti. La sindrome metabolica è stata evidenziata da misurazioni cliniche e di laboratorio e basando sull'uso di farmaci auto-riferito dai partecipanti.

Le evidenze emerse

Nel corso dei 30 anni di follow-up si sono verificati 1.240 casi di sindrome metabolica. Rispetto a livelli più bassi di assunzione di vitamine, il tasso di rischio per l'incidenza di sindrome metabolica a livelli più elevati di assunzione era di 0,39 (intervallo di confidenza - IC - 95%, 0,31 - 0,49) per i folati (p <0,001), di 0,61 (IC 95%, 0,46 - 0,81) per la vitamina B6 (p =0,002) e di 0,74 (IC 95%, 0,58 - 0,95) per la vitamina B12 (p =0,008), dopo aver eliminato eventuali fattori confondenti.

Associazioni inverse significative sono state riscontrate anche andando ad analizzare i livelli sierici dei tre composti, con il tasso di rischio per elevati livelli di folati che scendeva a 0,23 (IC 95%, 0,17 - 0,33; p <0,001), a 0,48 per la vitamina B6 (IC 95%, 0,34 - 0,67; p <0,001) ed a 0,70 per la vitamina B12 (IC 95%, 0,51 - 0,96; p =0,01).

Fonte: JAMA Network Open 2023; 6(1)e2250621 - doi: 10.1001/jamanetworkopen.2022.50621

Tratto da: Farmacista33, 08 febbraio 2023