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Diabete tipo 2, studio rileva scarse conoscenze tra i pazienti: educazione sanitaria da migliorare

Uno studio pubblicato su Frontiers ha rilevato una carenza significativa di conoscenza tra le persone affette da diabete di tipo 2, sottolineando la necessità di migliorare l’educazione sanitaria in tale ambito.

Il diabete di tipo 2 (T2D) rimane una sfida crescente per la salute pubblica, con conseguenze significative sulla vita quotidiana dei pazienti e rischi potenzialmente fatali se non gestito correttamente. Una ricerca recente condotta in Portogallo ha evidenziato una grave mancanza di conoscenze tra i pazienti riguardo alla loro malattia, mettendo in luce l'urgente necessità di migliorare la comunicazione sui rischi e sulla gestione del T2D.

Per valutare la comprensione del diabete, i ricercatori hanno utilizzato il Diabetes Knowledge Test (DKT), uno strumento sviluppato dal Michigan Diabetes Research Training Center negli anni '90. Diviso in due parti, questo test misura varie dimensioni della conoscenza sul diabete, tra cui alimentazione, metodi per valutare la malattia, segni e sintomi, controllo dei farmaci e cause di deregolamentazione glicemica. Allo studio hanno partecipato 1.200 persone con diabete, di cui quasi il 40% erano trattate con insulina, il resto assumevamo antidiabetici orali e una piccola percentuale si affidava solo alla dieta specifica.

Notevoli lacune riguardo alla gestione dei sintomi critici

I risultati mostrano che la maggior parte dei partecipanti (71,3%) aveva una buona conoscenza dell'impatto della nutrizione e dell'attività fisica sul controllo del diabete; tuttavia, c'erano notevoli lacune riguardo ai sintomi critici e alla gestione dei bassi livelli di zucchero nel sangue. Secondo il Prof. Pedro Lopes Ferreira, direttore del Centro di Studi e Ricerche sulla Salute dell'Università di Coimbra e primo autore dello studio, questa mancanza di conoscenza potrebbe essere attribuita alla priorità data ad alcuni ambiti della malattia rispetto ad altri.

Migliorare la conoscenza del monitoraggio glicemico e della chetoacidosi

I risultati dello studio sottolineano l'importanza di migliorare la comprensione della chetoacidosi e del monitoraggio regolare della glicemia. Un monitoraggio accurato è essenziale per prevenire complicanze acute e croniche associate a picchi nei livelli di zucchero nel sangue, che possono essere associati a complicanze acute e croniche. E’ preoccupante notare che la percentuale più bassa di risposte corrette (4,4%) riguardava una domanda sui sintomi della chetoacidosi, una complicazione in fase avanzata del T2D che può essere potenzialmente pericolosa per la vita. Affrontare queste lacune nella conoscenza potrebbe migliorare significativamente gli esiti di salute dei pazienti con T2D.

Promuovere l'autonomia del paziente

Considerando i pazienti trattati con insulina, è emersa una fragilità nella gestione dell'insulina e dei suoi effetti, con il 60,4% dei partecipanti che non ha risposto correttamente sulla durata d'azione dei diversi tipi di insulina, il 37,4% non lo sapeva cosa fare se si dimentica di assumere l'insulina e il 27,3% che non conosceva i cambiamenti necessari da adottare in caso di influenza. Ciò evidenzia l’importanza di promuovere l’autonomia del paziente, prestando particolare attenzione alla comunicazione e informando sistematicamente i pazienti sugli errori terapeutici più comuni al fine di migliorare la sicurezza.

Affrontare le disparità socio economiche tra le diverse fasce di popolazione

Inoltre, i risultati dello studio mostrano che i fattori socioeconomici e demografici influenzano la conoscenza del T2D tra i pazienti, evidenziando la necessità di adattare degli approcci educativi specifici per affrontare le disparità nell'accesso alle informazioni tra le diverse fasce della popolazione.

Il ruolo chiave dei farmacisti nel migliorare l’educazione sanitaria del paziente diabetico

In conclusione, il recente studio solleva la necessità di migliorare la comunicazione e l'educazione sul T2D. Alcuni dei fattori associati alla limitata conoscenza del diabete sono modificabili e possono essere affrontati attraverso interventi più mirati, in particolare a livello comunitario. I farmacisti sono in una posizione privilegiata per svolgere un ruolo chiave in questo sforzo, fornendo informazioni chiare, accessibili e basate sull'evidenza ai pazienti affetti da questa malattia cronica. Solo attraverso un impegno collettivo e coordinato possiamo garantire che i pazienti affetti da T2D abbiano le conoscenze necessarie per gestire efficacemente la loro condizione e ridurre al minimo il rischio di complicazioni gravi a lungo termine.

https://www.frontiersin.org/journals/public-health/articles/10.3389/fpubh.2024.1328001/full

Tratto da: Farmacista33, Paolo Levantino - Farmacista clinico, 02 aprile 2024