Semaglutide, nuovi dati su efficacia in malattie renali
Il farmaco antidiabete semaglutide, riduce significativamente il rischio di insufficienza renale e di morte per le persone con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica.
Il farmaco antidiabete semaglutide, venduto anche come trattamento per l'obesità per i suoi effetti sulla perdita di peso, riduce significativamente il rischio di insufficienza renale e di morte per le persone con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica. A riferirlo i ricercatori che hanno presentato i dati degli studi clinici in una conferenza a Stoccolma, oltre a un articolo online su 'Nature'.
Gli scienziati, si spiega, ritengono che semaglutide alla fine si dimostrerà d'aiuto per una popolazione più generale di persone con malattie renali. Questo trial è un primo passo verso l'obiettivo, dicono. A ottobre l'azienda produttrice, la danese Novo Nordisk, aveva annunciato di aver interrotto il suo studio sulla malattia renale seguendo la raccomandazione di un comitato indipendente di monitoraggio della sicurezza dei dati, secondo cui i risultati estremamente positivi rendevano non etico continuare a somministrare ad alcuni partecipanti un placebo. Ma finora non era stata resa nota l'analisi completa dei dati, che è stata pubblicata adesso anche sul 'New England Journal of Medicine'.
Lo studio di fase 3b, che ha arruolato 3.533 persone, ha dimostrato che coloro che hanno ricevuto iniezioni settimanali di semaglutide avevano il 24% in meno di probabilità di avere eventi gravi di malattia renale, tra cui insufficienza renale che si verifica quando uno o entrambi i reni non funzionano più da soli e devono essere trattati con dialisi o trapianto e morte per complicazioni renali, rispetto a quelli che avevano ricevuto un placebo. I partecipanti che avevano ricevuto semaglutide avevano anche il 29% in meno di probabilità di morire per attacchi cardiaci e altri gravi eventi cardiovascolari rispetto a chi aveva ricevuto un placebo, e il 20% in meno di probabilità di morire per qualsiasi causa durante il periodo di studio.
Il risultato viene ritenuto enorme perché "i legami tra malattie renali e cardiache sono davvero profondi", commenta Samir Parikh, nefrologo dell'University of Texas Southwestern Medical Center a Dallas, non coinvolto nello studio.
Gli scienziati sapevano già da altri studi che semaglutide, che modera gli zuccheri nel sangue, può aiutare a proteggere i reni, ricorda Hertzel Gerstein, endocrinologo della McMaster University di Hamilton, Canada. Ma quei trial stavano testando l'effetto del farmaco su altre condizioni, come le malattie cardiache, e in quel contesto i medici hanno notato i benefici renali. La particolarità dell'ultimo studio è che è il primo a concentrarsi proprio sulla progressione della malattia renale, afferma Gerstein. E il lavoro ha suggerito anche che la molecola potrebbe rallentare il degrado dei reni di una persona.
Perché esattamente il semaglutide apporti benefici ai reni non è ancora chiaro, precisano i ricercatori che hanno condotto lo studio. Potrebbe sortire questo effetto attraverso molteplici meccanismi, inclusa la riduzione dell'infiammazione nei reni, ma sono necessari ulteriori test per definire questo aspetto. Rimangono altre importanti domande, tra cui se semaglutide offrirà un beneficio simile alle persone che soffrono di malattia renale cronica, ma che non sono diabetiche. Si dovrà inoltre capire com'è il confronto con altri farmaci per trattare la patologia e se la combinazione può offrire ulteriori benefici.
Tratto da: Farmacista33, 30 maggio 2024