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La semaglutide protegge i reni dei diabetici con malattia renale cronica

I pazienti trattati con semaglutide hanno avuto una riduzione del rischio di eventi renali gravi rispetto al gruppo placebo. Gli eventi renali gravi includevano l'insufficienza renale con necessità di dialisi, trapianto o una riduzione dell'eGFR.

Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha evidenziato che il trattamento con semaglutide riduce significativamente il rischio di eventi renali gravi e mortalità cardiovascolare nei pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica. Questo risultato rappresenta una scoperta rilevante, considerando l'alta incidenza di insufficienza renale ed eventi cardiovascolari in questa popolazione di pazienti.

Lo studio, coordinato da Vlado Perkovic dell'University of New South Wales di Sydney, in Australia, ha arruolato 3.533 pazienti provenienti da 28 paesi, tutti affetti da diabete di tipo 2 e malattia renale cronica. I partecipanti sono stati randomizzati per ricevere una dose settimanale di 1,0 mg di semaglutide per via sottocutanea o un placebo. La malattia renale cronica è stata definita con una velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) tra 25 e 75 ml/min/1,73 m² e un rapporto albumina/creatinina urinaria compreso tra 100 e 5000 mg/g. Lo studio ha avuto una durata media di 3,4 anni ed è stato interrotto precocemente a seguito di un'analisi ad interim che ha confermato l'efficacia del trattamento.

Lo studio ha mostrato che i pazienti trattati con semaglutide hanno avuto una riduzione del 24% del rischio di eventi renali gravi rispetto al gruppo placebo (331 eventi vs 410). Gli eventi renali gravi includevano l'insufficienza renale con necessità di dialisi, trapianto, o una riduzione dell'eGFR a meno di 15 ml/min/1,73 m², una riduzione del 50% dell'eGFR rispetto al basale, o la morte per cause renali o cardiovascolari.

Un'analisi dettagliata ha rivelato che il rischio di eventi cardiovascolari maggiori era inferiore del 18% nei pazienti trattati con semaglutide, che hanno avuto anche una mortalità per qualsiasi causa inferiore del 20%

“La semaglutide ha ridotto il rischio di esiti renali clinicamente importanti e di morte per cause cardiovascolari nei pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica” ha concluso Perkovic.

NEJM 2024. Doi: 10.1056/NEJMoa2403347

http://doi.org/10.1056/NEJMoa2403347

Tratto da: Diabetologia33, 04 giugno 2024