5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi è importante!
C.F. 98152160176

Un nuovo approccio per la diagnosi, stadiazione e gestione dell’obesità negli adulti

L'obesità è riconosciuta come una condizione multifattoriale, cronica, recidivante e non trasmissibile, caratterizzata da un accumulo anomalo o eccessivo di grasso corporeo che può compromettere la salute.

L'Associazione Europea per lo Studio dell'Obesità (EASO) ha presentato un nuovo quadro per la diagnosi, la stadiazione e la gestione dell'obesità negli adulti, cercando di allinearsi meglio con il concetto di obesità come malattia cronica basata sull’adiposità. Questo cambiamento rappresenta un passo significativo nell’affrontare una delle principali sfide sanitarie globali perché propone un approccio più comprensivo che va oltre il semplice uso dell’indice di massa corporea (IMC) come unico criterio diagnostico, ed è stato descritto in un articolo di commento pubblicato su Nature Medicine con primo firmatario Luca Busetto, del Dipartimento di Medicina dell'Università di Padova.

L'obesità è riconosciuta come una condizione multifattoriale, cronica, recidivante e non trasmissibile, caratterizzata da un accumulo anomalo o eccessivo di grasso corporeo che può compromettere la salute. Nonostante il riconoscimento della sua cronicità, le raccomandazioni cliniche per la diagnosi e gestione dell’obesità non sono sempre state sufficientemente allineate con i processi clinici adottati per altre malattie croniche. Tradizionalmente, la diagnosi di obesità si basa esclusivamente sui valori di IMC, trascurando la distribuzione e funzione del tessuto adiposo, che sono fondamentali per valutare la gravità della malattia.

Per migliorare le linee guida cliniche, l’EASO ha avviato un processo di consenso per proporre un nuovo framework diagnostico. Attraverso un Delphi modificato, alcune affermazioni sono state votate da un gruppo di esperti internazionali. Il processo ha coinvolto 29 esperti selezionati per la loro reputazione e competenza nel campo dell’obesità, coprendo principalmente i settori dell'endocrinologia, nutrizione e medicina interna.

Il nuovo framework pone l'accento sull’accumulo di grasso addominale come fattore di rischio per complicanze cardiometaboliche, anche in individui con IMC inferiore ai valori di riferimento per la diagnosi di obesità.

Un'importante innovazione riguarda l'adozione del rapporto tra circonferenza vita e altezza (WtHR) come parametro diagnostico preferenziale, riconosciuto come superiore alla sola circonferenza vita nel predire il rischio di malattie cardiometaboliche. Il nuovo framework prevede che individui con IMC compreso tra 25 e 30 kg/m² e un WtHR superiore a 0,5, associato a compromissioni mediche, funzionali o psicologiche, vengano inclusi nella diagnosi di obesità, riducendo così il rischio di sottotrattamento in questa popolazione.

La metodologia dello studio ha seguito tre round Delphi, con una partecipazione media dell'83% degli esperti invitati. In ciascun round, le affermazioni sono state votate e commentate, con un livello di consenso definito come ≥75% di accordo tra gli esperti. Le affermazioni finali approvate coprono vari aspetti della diagnosi clinica e della stadiazione dell’obesità, i pilastri del trattamento, gli obiettivi terapeutici e il livello iniziale di intervento.

Su 30 affermazioni iniziali, 21 hanno raggiunto il consenso nel primo round. Dopo la revisione e la riformulazione, il secondo round ha visto il consenso su 24 delle 28 affermazioni sottoposte. L'ultimo round ha finalizzato la lista con 28 affermazioni approvate, riflettendo una solida base di consenso tra gli esperti.

Nature Medicine 2024. Doi: 10.1038/s41591-024-03095-3

http://doi:org/10.1038/s41591-024-03095-3

Tratto da: Doctor33, 15 luglio 2024