L’importanza del linguaggio in diabetologia, il position statement italiano
Nel Position Statement realizzato con i gruppi di lavoro “Psicologia e Diabete” di SID e AMD sono state selezionate 20 espressioni identificate tramite articoli scientifici, esperienze dirette e focus group.
La comunicazione è un pilastro fondamentale nella gestione del diabete, condizione cronica che ha un impatto profondo sulla vita delle persone. Un linguaggio chiaro, semplice e rispettoso, sia verbale che non verbale, può trasformare la relazione medico-paziente, favorendo educazione, collaborazione e aderenza alla terapia. Al contrario, una comunicazione carente può creare barriere, generare incomprensioni e compromettere l'efficacia degli interventi terapeutici. Questo è uno dei temi principali che sono stati affrontati a Rimini, nel corso del 30mo Congresso Nazionale della Società Italiana di Diabetologia (SID).
«Da tempo la SID ha adottato un linguaggio centrato sulla persona, noto anche come 'person-first', per evitare di etichettare una persona con la sua condizione. È fondamentale coltivare una comunicazione che non attribuisca responsabilità o colpa alla persona per lo sviluppo del suo diabete o delle sue conseguenze. Ecco perché questo argomento è stato portato al Congresso Nazionale» sottolinea Angelo Avogaro, Presidente della SID.
«Pensiamo all'espressione ‘fallimento terapeutico’, che può far sentire il paziente non riconosciuto negli sforzi fatti per gestire la malattia, fino a compromettere l'alleanza terapeutica» afferma Liliana Indelicato, psicologa e coordinatrice del gruppo di lavoro ‘Psicologia e Diabete’ della SID. «Nel position statement pubblicato nel 2022, si sottolinea come aggettivi come ‘cattivo controllo glicemico’ attribuiscano una responsabilità diretta al paziente, nonostante i valori HBA1C cambino in risposta a molteplici fattori: ormonali, farmacologici, emotivi, alimentari o legati all'attività fisica. Inoltre, il diabete ha un andamento progressivo che può richiedere cambiamenti terapeutici nel tempo».
Molti studi hanno evidenziato come il linguaggio influenzi non solo attitudini e atteggiamenti, ma anche stereotipi e stigma. Negli ambienti sanitari, il personale deve aiutare la persona con diabete a sentirsi compresa e supportata. Un linguaggio inappropriato può influire negativamente sulla motivazione del paziente a curarsi adeguatamente, seguire uno stile di vita corretto o somministrare l'insulina. Termini come ‘cattivo’, ‘fallimento terapeutico’, ‘scarso controllo’ possono rafforzare il senso di incapacità e fallimento, incidendo negativamente sull'autoefficacia, che ha una stretta relazione con gli esiti di salute. Al contrario, espressioni positive e inclusive, incentrate sulla persona, sono in grado di incrementare motivazione e coinvolgimento (engagement).
Nel Position Statement italiano, realizzato in collaborazione con i gruppi di lavoro “Psicologia e Diabete” di SID e AMD (Associazione Medici Diabetologi), sono state selezionate 20 espressioni identificate tramite articoli scientifici, esperienze dirette e focus group con persone con diabete. Espressioni come ‘dovrebbe/non dovrebbe’ portano a una perdita di autonomia della persona, mentre riconoscere i punti di forza rimanda a un'immagine positiva di sé, diminuendo quello che viene chiamato ‘distress psicologico’. Questo disagio emotivo, caratterizzato da ansia e preoccupazioni, può portare a rabbia, frustrazione e burnout, con conseguenze sui livelli di HbA1c.
Position Statement italiano SID/AMD “Un nuovo linguaggio in diabetologia”
Tratto da: Doctor33, 05 novembre 2024