Diabete, approccio cardio-metabolico-renale. Le novitā dalle linee guida ESC 2023
Le linee guida della Società Europea di Cardiologia sulla gestione delle malattie cardiovascolari nei pazienti diabetici arrivano in un momento cruciale, con la prevalenza globale in crescita di entrambe le condizioni.
Nel complesso scenario della medicina cardiovascolare, il legame tra diabete e patologie cardiache rappresenta una delle sfide più significative per i clinici contemporanei. Le linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) del 2023 sulla gestione delle malattie cardiovascolari nei pazienti diabetici arrivano in un momento cruciale, con la prevalenza globale in crescita di entrambe le condizioni.
Le nuove evidenze hanno ispirato l'organizzazione del Meeting della Società Italiana di Diabetologia (SID) «Aggiornamento delle Linee Guida ESC 2023 per la gestione delle malattie cardiovascolari nei pazienti con diabete: verso un approccio cardio-metabolico-renale», tenutosi a Roma il 23 e 24 gennaio scorsi. Questo incontro ha esplorato nuovi studi e ha segnato un dinamico cambio di paradigma nella gestione integrata del paziente, in cui la prevenzione cardiovascolare diventa parte integrante della cura del diabete sin dalla diagnosi. Con oltre 60 milioni di europei affetti da diabete e un rischio di eventi cardiovascolari fino a quattro volte superiore rispetto alla popolazione generale, queste raccomandazioni ridisegnano il percorso terapeutico con approcci innovativi basati sulle più recenti evidenze scientifiche.
Le nuove linee guida ESC offrono ai clinici strumenti pratici per affrontare quella che è stata definita una “tempesta perfetta” per il sistema cardiovascolare. L'aggiornamento delle linee guida 2021 consacra il ruolo degli inibitori del co-trasportatore 2 di sodio-glucosio (SGLT2) nella terapia dello scompenso cardiaco. È stato dimostrato che i recettori SGLT sono presenti anche a livello miocardico, dove modulano il metabolismo cardiaco alterato nella cardiomiopatia diabetica. Gli inibitori del trasportatore SGLT2 sono attualmente indicati per pazienti con diabete mellito di tipo 2 e patologia renale cronica, con l'obiettivo di ridurre la probabilità di scompenso cardiaco.
«Il ritmo incalzante della ricerca cardiovascolare non conosce pause, e per fortuna direi», sottolinea il Prof. Massimo Federici, co-presidente della Task Force sulle linee guida ESC 2023. «Ogni mese, centinaia di nuovi studi ridefiniscono la nostra comprensione del complesso rapporto tra diabete e malattie cardiache e renali, portando la comunità scientifica a un continuo processo di revisione e aggiornamento. Le nuove linee guida raccomandano uno screening sistematico per il diabete in tutti i pazienti con malattie cardiovascolari e non solo viceversa. In questo dinamico scenario, la persona con diabete va valutata da più angolazioni e con un approccio multidisciplinare che tenga conto delle comorbidità esistenti e di quelle da prevenire».
«Le nuove direttive sulla gestione delle patologie cardiovascolari nelle persone con diabete sono state elaborate considerando che chi soffre di diabete di tipo 2 ha una probabilità più che doppia di sviluppare problemi cardiovascolari rispetto alla popolazione non diabetica», aggiunge la Professoressa Raffaella Buzzetti, Presidente SID. «Secondo le attuali linee guida, tutti i pazienti con questa duplice condizione dovrebbero essere trattati con inibitori SGLT2 e/o agonisti GLP-1 per ridurre il rischio di eventi come infarto e ictus, oltre che di insufficienza cardiaca e malattie delle arterie periferiche, indipendentemente dai livelli di glucosio e dal trattamento antidiabetico in corso».
«Gli agonisti del recettore del GLP-1 (GLP1-RA) offrono numerosi vantaggi per la salute del sistema cardiovascolare. Contribuiscono a ottimizzare vari parametri cruciali per la salute cardiaca, come i livelli di zucchero nel sangue, i valori pressori e il profilo lipidico. Esercitano anche un'azione diretta sull'apparato cardiovascolare, contrastando i processi infiammatori come l’aterosclerosi. Inoltre, potenziano la funzionalità dei vasi sanguigni, benefici che vanno oltre la semplice riduzione del peso corporeo per cui sono noti», conclude il Professor Riccardo Bonadonna, Presidente Eletto SID.
Tratto da: Doctor33, 06 febbraio 2025